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Manovre Finanziarie per gli Enti Locali, Bernini: “Chi glielo spiega ai lavoratori onesti che la legge è uguale per tutti?”

Comunicati Fp - 11/10/2018

Manovre Finanziarie per gli Enti Locali, Bernini: “Chi glielo spiega ai lavoratori onesti che la legge è uguale per tutti?”

 

Il Segretario Generale della FP CGIL, Ivan Bernini, interviene in merito alle ultime manovre finanziarie che hanno toccato gli enti locali e, di conseguenza, i lavoratori.

“Parte dei lavoratori pubblici della Marca ha dovuto restituire sull’unghia i soldi che secondo le interpretazioni della magistratura contabile costituivano un danno erariale. Basti pensare alle case di riposo o a qualche ente locale. Persi i ricorsi abbiamo spiegato loro che le sentenze si applicavano, ci piacessero o meno. Che idea si possono fare, oggi, rispetto al fatto che la ragion di stato non vale per “i servitori dello Stato” che prendono 1.300 euro il mese? Che qualcuno, attraverso meccanismi non leciti, corruttele che pesano sui conti e sulla spesa pubblica, abbia avuto sconti? Penseranno, probabilmente, che a fronte di un senso di impunità diffusa e di cotanti esempi che provengono da rappresentanti dello Stato e delle istituzioni, possano agire anche loro secondo questo schema.

Chi glielo spiega ai lavoratori onesti, dipendenti o autonomi che siano, che devono a continuare a pagare le tasse di fronte all’ennesimo condono che salva gli evasori o spiega a coloro che hanno perso il posto di lavoro non per crisi aziendale ma a causa della condotta illecita dell’imprenditore, che la legge è uguale per tutti?

Tutti i giorni lavoriamo anche per far crescere la cultura della legalità tra cittadini e lavoratori. Del rispetto delle regole che stanno in capo a tutti, diritti e doveri, come basilare elemento di convivenza civile tra esseri umani. Ma diventa un lavoro immane se non c’è la volontà di tutti di far crescere questa cultura e, anzi, si danno esempi che vanno in tutt’altra direzione o si tollera che nell’applicazione della Legge prevalgono doppie morali, ragioni di stato o interpretazioni. Rafforzare la fiducia nella democrazia ed nel ruolo degli Organi dello Stato e delle istituzioni territoriali è fondamentale, non si costruisce alcun futuro se viene a mancare. Ma la fiducia non è illimitata e richiede responsabilità e senso delle istituzioni a partire da chi in seno ad esse ne riveste ruolo, incarichi e rappresentanza. O si capisce questo o si rischia di sfasciare tutto..

Troppi gli esempi che si potrebbero fare. Troppe le situazioni nelle quali i primi ad infrangere le leggi sono proprio coloro che dovrebbero impegnarsi a rispettare. Non ultime le leggi che avevano impegnato risorse per le autonomie locali, i famosi “bandi periferie”, sulle quali lo stesso legislatore ha fatto un incredibile passo del gambero. E qui la doppia morale sta manifestandosi nel silenzio di coloro che dovrebbero rivendicarne impegno e rispetto.

Non si ricostruisce la fiducia attaccando né le autorità dello Stato né mettendo in discussione poteri ed autonomia dei suoi stessi organi, specie quando questi meccanismo non aveva il valore del loro cambiamento e rafforzamento ma della gattopardesca sostituzione di uomini in continuità. Non si ricostruisce nemmeno se si pensa di continuare a umiliare dignità e richiesta di giustizia che proviene dalle persone oneste, da chi attraverso il proprio lavoro contribuisce a creare la vera ricchezza di questo disorientato Paese”.