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Cesana Malanotti, Bernini: “Esempio di malapolitica”

Comunicati Fp - 27/04/2016

COMUNICATO STAMPA

 

Commissariamento dell’Istituto vittoriese, duro intervento della FP CGIL
Cesana Malanotti, Bernini: “Esempio di malapolitica”
Il segretario generale: “Se le gravi irregolarità sussistono è incomprensibile il motivo che ha determinato il mantenimento del CdA in carica fino a fine mandato. La Regione si costituisca parte civile per i danni resi alla collettività”

 

“È proprio nella gestione del bene pubblico di chi si trova a rappresentare una comunità - non una parte, non un partito, non un gruppo di interesse – che dovrebbero prevalere senso dell’Istituzione, responsabilità ed esercizio del proprio mandato con rigore etico e morale. Quello che evidentemente sembra essere mancato a coloro che in questi anni sono stati incaricati di gestire il Cesana Malanotti”. Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL di Treviso, entra a gamba tesa nella polemica che infuria sul commissariamento dell’Ipab vittoriese.

“Le ragioni che hanno portato la Regione del Veneto a commissariare l’Ente e le parole dell’Assessore Lanzarin destano preoccupazione - spiega il segretario generale FP CGIL di Treviso - in primo luogo perché se è vero che in questi anni vi sono state gravi irregolarità nella gestione, rilevate nel corso delle attività ispettive svolte, significa che la precedente Amministrazione Comunale, Presidente e Consiglio di Amministrazione hanno negato la verità e la trasparenza degli atti a cittadini e lavoratori. In secondo luogo - continua Ivan Bernini - perché se fosse dimostrato quanto affermato dall’Assessore regionale, ciò significherebbe che nonostante le continue irregolarità oggi motivo di commissariamento, si è irresponsabilmente deciso di continuare a mantenere fino alla naturale scadenza un Consiglio di Amministrazione che andava evidentemente sostituito perché manifestamente incapace. Diversamente - aggiunge Bernini - se dovesse emergere che i conti sono in ordine, come riferito alle Organizzazioni Sindacali fino all’ultimo nei tavoli negoziali, si aprirebbe un problema politico non di poco conto nei confronti degli stessi che hanno commissariato l’Ente impedendo il normale procedimento istituzionale di nomina del nuovo CdA”.

“Chiediamo allora che, se alla fine dei procedimenti di verifica e controllo dovessero emergere tali gravi fatti - puntualizza Bernini -, la Regione del Veneto si costituisca parte civile nei confronti di coloro che si sono resi responsabili di un utilizzo improprio della cosa pubblica. Crediamo, infatti - conclude Bernini -, che quando le priorità di politici e Amministratori locali diventano la gestione del potere e l’uso del patrimonio collettivo come terreno di scontro partitico e di ripicche tra singoli soggetti, significa che siamo a un punto di non ritorno nella cultura istituzionale che invece dovrebbe muovere chi ha ricevuto il consenso e la fiducia dei cittadini”.

 

Treviso, 27 aprile 2016

Ufficio Stampa


Bernini Ivan
Segretario Generale FP CGIL TREVISO