Immagine di copertina

Pronto Soccorso, Vendrame: “La risposta al problema sta nel PSSR”

Comunicati Segreteria - 07/04/2016

Giacomo Vendrame: “La trattativa guardi alla sanità diffusa sul territorio”
Pronto Soccorso, Vendrame: “La risposta è nel PSSR”
L’affondo del segretario della CGIL trevigiana: “I MMG escano da questa rigida posizione che non fa gli interessi dei trevigiani”

 

“Quella dei codici bianchi è una gestione complessa che trova risposta nell’applicazione del PSSR datato 2012 e che non solo stenta a decollare ma trova tra gli operatori del settore forti resistenze”. Ad affermarlo è Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, che denuncia la scarsa disponibilità dei medici di medicina generale di aderire alla sperimentazione profilata dal dg dell’ULSS trevigiana relativamente alla costituzione di un ambulatorio per i pazienti meno gravi all’interno del PS del Ca’ Foncello nonché di tardare alla realizzazione delle medicine di gruppo integrate sul territorio con grave danno alle comunità e per le quali la Regione Veneto ha per giunta stanziato rilevanti fondi pubblici.

Dalla ricerca che la CGIL di Treviso sta svolgendo dal 2013 con l’IRES Veneto “Salviamo la Salute”, emerge che nel 2014 gli accessi ai Pronto Soccorsi delle Ulss della Marca sono stati 257.782, di cui 134.438 con dimissioni in codice bianco, pari al 52% sul totale. Nella stessa ricerca, con un campione sul Veneto, riscontriamo che il 71% degli accessi avvengono per decisione propria del cittadino e solo il 6% su indicazione del Medico curante. “Non si può continuare a far finta che questo non sia un problema - afferma Giacomo Vendrame segretario generale della CGIL trevigiana -né pensiamo che la soluzione sia semplice. Le normative vigenti, tanto quelle indicate nel Patto per la Salute tanto quelle contenute nel Piano Socio Sanitario Veneto, hanno già tracciato delle strade, ma dal momento in cui gli amministratori non le percorrono ognuno trova soluzioni alternative”.

Sebbene titubante rispetto all’iniziativa di Francesco Benazzi l’attacco della CGIL di Treviso è rivolto in particolare alla Fimmg rigida sulla sua posizione. “Quello di Benazzi – puntualizza il segretario generale – è un palliativo, non risolve il problema dell’assistenza a qui 43mila trevigiani che annualmente si rivolgono al Pronto Soccorso non trovando altra risposta altrove.

“La strada che l’Azienda Sanitaria e i MMG dovrebbero percorrere, per assicurare la continuità assistenziale diretta e di prossimità sul territorio, è invece quella di attivare quanto prima le medicine di gruppo integrate con orari serali nei giorni feriali e l’apertura parziale nei festivi. Questa è la risposta concreta alle esigenze sanitarie dei trevigiani – tuona Giacomo Vendrame – risposta contenuta in quello che è il Piano Socio Sanitario Regionale approvato dal Veneto quattro anni fa e che ancora oggi non trova applicazione nella nostra provincia. Per tali ambulatori, inoltre, la Regione ha stanziato oltre 25milioni di euro di fondi pubblici a disposizione dei medici. Fondi che potrebbero contribuire ad assumere giovani Medici di Continuità Assistenziale dedicati alla gestione delle stesse Medicine di Gruppo Integrate, sgravando i MMG da ulteriori incombenze e creando nuova occupazione”.

“Per dare un servizio puntuale ai trevigiani e alleviare i PS – conclude Vendrame - chiediamo pertanto ai vertici ULSS e alle Federazioni dei medici di andare oltre alla trattativa sulla questione dell’ambulatorio dei codici bianchi all’interno del PS ma di progettare la sanità diffusa sul territorio”.

 

Treviso, 7 aprile 2016

 

Ufficio Stampa


Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO