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2mila trevigiani alla manifestazione unitaria a Roma

Manifestazioni Segreteria - 06/02/2019

#FuturoalLavoro: sabato 9 febbraio mobilitazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil
per cambiare le scelte del Governo e chiedere di aprire un confronto con le parti sociali

2mila trevigiani alla manifestazione unitaria a Roma:
“Manovra miope e recessiva, che non dà risposte ai problemi reali del Paese”

 

Saranno circa 2mila i lavoratori, pensionati e giovani trevigiani che il 9 febbraio raggiungeranno la capitale per chiedere all’Esecutivo di rivedere le sue scelte e aprire un confronto serio e di merito con i sindacati. La Legge di Bilancio ha lasciato irrisolte molte questioni fondamentali per lo sviluppo del Paese, a partire dai temi del lavoro, delle pensioni, del fisco, degli investimenti per le infrastrutture, delle politiche per i giovani e per le donne. Ne sono convinte le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, che hanno organizzato per sabato prossimo una grande manifestazione nazionale unitaria a Roma, con partenza del corteo alle 9 da piazza della Repubblica e comizio dei segretari generali nazionali Landini, Furlan e Barbagallo alle 11 in piazza San Giovanni in Laterano.

Cgil, Cisl e Uil nella Marca, hanno avviato lo scorso dicembre un percorso di mobilitazione, con assemblee in tutti i luoghi di lavoro e un attivo unitario conclusivo che ha coinvolto oltre 500 delegati a sostegno della piattaforma di proposte consegnate al Presidente del Consiglio, pronto al confronto con le organizzazioni sindacali sulla Legge di Bilancio. La manovra invece è stata approvata bypassando addirittura il passaggio in Commissione parlamentare. “La Legge di Stabilità non dà risposte, è miope e recessiva - spiegano i segretari generali di Cgil Treviso Giacomo Vendrame, di Cisl Belluno Treviso Cinzia Bonan e di Uil Treviso Belluno Guglielmo Pisana -. Non prevede investimenti pubblici infrastrutturali adeguati per la crescita, l’innovazione, lo sviluppo e il lavoro, sottofinanzia il sistema socio-sanitario e penalizza i settori della conoscenza. Al Governo abbiamo presentato proposte più che valide per rilanciare il lavoro nel Paese e siamo convinti che non ascoltare chi rappresenta 13 milioni di lavoratori e pensionati in Italia sia sempre un errore”.

I Sindacati chiedono meno tasse su lavoratori e pensionati, che già contribuiscono al gettito Irpef per il 94,8%. La scelta del Governo invece è stata flat tax per gli autonomi, partite Iva e piccole imprese, che pagheranno meno dei lavoratori dipendenti e pensionati, oltre che nuovi condoni fiscali e rimozione del blocco degli aumenti dei tributi locali.

Sul fronte delle pensioni, Quota 100 non determina un cambiamento strutturale del sistema previdenziale, ma introduce una soluzione temporanea che riguarda pochi. In provincia di Treviso si stima che circa 10mila lavoratori faranno domanda per accedere alla pensione con Quota 100, ma che le richieste accettate non supereranno le 4mila. Cgil, Cisl e Uil sono per il superamento della legge Fornero, con flessibilità di uscita a 62 anni, 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età per tutti, pensione di garanzia per i giovani, tutela per le donne, risposte per lavori di cura, discontinui, lavori usuranti e gravosi, e criticano aspramente il blocco la rivalutazione sopra i 1.522 euro lordi di chi è già in pensione.

Per contrastare la povertà per le organizzazioni sindacali serve un sistema che preveda strumenti di natura economica e il rafforzamento delle reti sociali. Occorre garantire il lavoro per uscire dalla povertà. La manovra cancella il Reddito di Inclusione (REI) e utilizza le risorse per il reddito di cittadinanza, complicato nell'accesso e con forti elementi di iniquità, anche fiscale, che non contrasta la povertà minorile, non premia le persone con disabilità e non crea nuovi posti di lavoro. Secondo alcune stime basate su dati Istat, in provincia di Treviso sarebbero circa 18.500 i nuclei familiari che potrebbero essere interessati dal provvedimento.

 

Uffici Stampa


Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO