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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 01/07/2009

La proposta: attivare un patto provinciale per affrontare la recessione nella Marca.
Crisi, la Cgil chiede alla Provincia di "fare di più".
Barbiero: "Se c'è batta un colpo e diventi protagonista della governance. Per ora assistiamo ad un immobilismo sconcertante, condito di provvedimenti propagandistici".

"La Cgil di Treviso ribadisce al Presidente della Provincia la richiesta di attivare, urgentemente, la costruzione e la condivisione di un patto provinciale per contenere gli effetti della crisi e per sostenere una ripresa economica, nell'ambito di una visione strategica che sappia coniugare le scelte locali con i nuovi indirizzi globali del futuro assetto produttivo e finanziario dei Paesi più industrializzati e di quelli emergenti. Se la Provincia c'è, batta un colpo".

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, lamentando come "le iniziative locali di contrasto agli effetti negativi della crisi sul tessuto sociale e in favore della tenuta del sistema produttivo, continuino ad essere insufficienti e in alcune circostanze, come nel caso del sostegno provinciale al reddito dei disoccupati che esclude i residenti stranieri, si siano trasformate in una occasione per proseguire nella inutile campagna di propaganda anti-immigrati".

"La campagna elettorale a livello locale – ha proseguito Barbiero - si è consumata sui temi della sicurezza del territorio, dell'immigrazione e del federalismo con lo slogan "padroni a casa nostra". Ma finita la sbornia elettorale rimane la crisi economica con pesanti ricadute sociali e con prospettive all'orizzonte che non fanno intravedere una netta inversione di tendenza del ciclo per quanto riguarda il sistema produttivo trevigiano.

La Provincia può fare da collettore delle risorse aggiuntive da dedicare a sostegno del reddito per le famiglie più disagiate economicamente e per la riqualificazione professionale e la ricollocazione nel mercato del lavoro, coordinando le politiche pubbliche con quelle private in un contenitore che sappia uniformare e rendere coerente l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

Anche sul sostegno al credito delle imprese è possibile attivare in concerto con la Camera di Commercio almeno un miliardo di euro per far ripartire contratti per lavori, servizi e forniture collegati all'edilizia sanitaria, scolastica e pubblica per calmierare e risanare la speculazione avvenuta nell'edilizia privata, commerciale, industriale e artigianale. Ma fino ad oggi assistiamo ad un immobilismo sconcertante, che asseconda le teorie fallimentari secondo cui la crisi è solo di natura psicologica, mentre invece si tratta di vera recessione economica".

"Vi sono provvedimenti che l'Ente Provincia può prendere – ha proseguito il segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso – e che può promuovere come soggetto di coordinamento delle politiche territoriali. Ad esempio è maturo il tempo per riorganizzare e qualificare la spesa pubblica gestita direttamente dagli Enti locali o attraverso società controllate sotto forma di multiutility e consorzi, con obiettivo primario di aggregare le risorse economiche disponibili riducendo al limite sprechi e inefficienze, da reinvestire in progetti comuni in grado di generare sviluppo economico e tenuta dello stato sociale a livello locale. Ugualmente è importante la costituzione, a livello provinciale di multiutility o consorzi in grado di gestire in modo trasparente ed efficiente il trattamento integrato dei rifiuti, il trasporto locale pubblico su gomma e su rotaia, la rete di distribuzione dell'acqua e la raccolta fognaria con i relativi punti di depurazione.

Senza dimenticare il sostegno alla produzione di energia rinnovabile e la diffusione della banda larga in tutta la Provincia, per favorire la presenza del sistema produttivo della Marca nel mercato globale". "Centrale è la questione di come affrontare la contrazione dei redditi, che noi riteniamo possa essere fatto ricercando misure compensative per ridurre le addizionali Irpef e Irap, le tariffe sui servizi locali, per studenti, anziani, diversamente abili e lavoratori in CIG o in disoccupazione, prosciugando l'evasione fiscale, il lavoro nero e il sommerso".

"Se la Provincia c'è – ha concluso Barbiero - e non si vuole limitare a fare da portatore d'acqua delle tesi del governo, che continua irragionevolmente ad adottare vere azioni anticicliche, batta insomma un colpo e diventi protagonista della governance territoriale".

Treviso, 2-7-2009 Ufficio Stampa