Cessazione della Likum, FIOM CGIL: Guardiamo a un accordo al minimo
Francesca Cagnola: “Confidando nella responsabilità dell’azienda, le nostre chiare richieste sono l’attivazione di un ammortizzatore sociale per 12 mesi e un impegno economico più che doveroso”
“In solido alla Regione Veneto confidiamo nel senso di responsabilità sociale d’impresa, direi quasi del pudore, da parte dei vertici aziendali e della nuova proprietà di Likum, sia nel tutelare il reddito dei lavoratori e delle lavoratrici attraverso un ammortizzatore sociale della durata di 12 mesi sia in un impegno economico che definirei minimo e più che doveroso nei riguardi dei 95 dipendenti che saranno lasciati a casa, pari ai costi di legge che l’azienda dovrebbe sostenere in riferimento ai licenziamenti collettivi per cessazione dell’attività” afferma con grande determinazione Francesca Cagnola della FIOM CGIL di Treviso a margine dell’incontro convocato dall’Unità di Crisi aziendali di Veneto Lavoro nel pomeriggio di oggi venerdì 26 settembre, che ha visto la partecipazione degli organismi regionali, dell’azienda con i suoi consulenti, delle rappresentanze datoriali, della FIOM CGIL insieme ai rappresentanti dei lavoratori.
“Guardando dunque a un possibile accordo e in attesa del prossimo incontro fissato per venerdì 3 ottobre – aggiunge Francesca Cagnola –, in questo fase caratterizzata dalla tensione e dalla più che fondata preoccupazione per il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici, e per l’impatto occupazionale sulla comunità dove insistono i due stabilimenti di Ponte di Piave e di Oderzo, abbiamo intenzione come sindacato di proseguire con l’azione di mobilitazione dei dipendenti nelle modalità e nell’articolazione delle protesta che andremo a breve a definire per la prossima settimana”.
Ufficio Stampa