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Contratto metalmeccanici, venerdì 20 giugno sciopero: attesi in mille da Treviso alla manifestazione di Mestre

Iniziative Fiom - 18/06/2025

Contratto metalmeccanici, venerdì 20 giugno sciopero: attesi in mille da Treviso alla manifestazione di Mestre
Fiom, Fim e Uilm “Aumenti salariali insufficienti, in gioco ci sono la dignità del lavoro e il futuro del Paese”

 

Dopo oltre un anno dalla scadenza del Contratto nazionale dei metalmeccanici, al quale si aggiunge quello relativo alla piccola e media impresa, il clima tra sindacati e Federmeccanica è sempre più teso. Mentre i lavoratori riceveranno a giugno un aumento minimo di 27,70 euro grazie alla clausola di ultrattività prevista dal contratto del 2021, la trattativa per il rinnovo resta bloccata. Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm accusano Federmeccanica e Assistal di irresponsabilità e di aver fatto naufragare il negoziato. In risposta, è stato proclamato uno sciopero generale di 8 ore per il 20 giugno in tutte le regioni d’Italia

L’appuntamento per i metalmeccanici veneti sarà venerdì a Mestre. Il concentramento del corteo sarà a Corso del Popolo alle 9.00, proseguirà per Piazza XXVII Ottobre, via Poerio e terminerà a Piazza Ferretto. Saranno oltre un migliaio i lavoratori e le lavoratrici che dalla provincia di Treviso raggiungeranno Mestre per protestare contro lo stallo della trattativa, in rappresentanza dei circa 40mila addetti del settore nella Marca. Sono circa 1.200 le aziende che applicano il Contratto Collettivo Industria Metalmeccanica.

La piattaforma unitaria presentata da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto per il periodo 2024-2027 propone un aumento salariale di 280 euro in tre anni, la sperimentazione dell’orario a 35 ore, incentivi per la stabilizzazione, più ore di formazione, misure specifiche in materia di salute e sicurezza e di conciliazione vita-lavoro attraverso l’introduzione di misure di welfare aziendale e di flessibilità oraria. Le associazioni datoriali hanno rigettato la proposta di aumento, così come hanno spinto per un peggioramento del meccanismo attuale di erogazione salariale, posticipando di 6 mesi il pagamento nei casi di scostamento tra inflazione prevista e consuntivata, né hanno considerato l'elemento di professionalità, contrattato nel 2021, non erogato negli ultimi due aumenti contrattuali. Nessuna apertura neppure su molte parti normative, come ad esempio sulle differenze di genere, sulla riduzione dell'orario di lavoro, sullo smart working, sull'orario di lavoro, sulla stabilizzazione dei contratti precari, sull’inquadramento e sulla formazione.

“In gioco - sottolineano Manuel Moretto (Fiom Cgil), Alessio Lovisotto (Fim Cisl) e Stefano Bragagnolo (Uilm Uil) - ci sono la dignità del lavoro e il futuro del Paese. Le accuse, secondo cui sarebbero stati i sindacati a interrompere le trattative, sono smentite dai fatti: dopo un anno di confronto la piattaforma unitaria presentata dalle organizzazioni sindacali è stata rigettata quasi completamente da Federmeccanica. Nessun aumento salariale certo, nessuna apertura sui diritti, nessun passo avanti sulla sicurezza. Solo una rigida proposta di legare i futuri adeguamenti retributivi all’andamento dell’inflazione, senza garanzie concrete per i lavoratori”. Una posizione definita “irricevibile” e “fuori da ogni logica di contrattazione collettiva”, mai assunta da altre controparti nei rinnovi contrattuali di altri settori.

“Federmeccanica, proponendo una piattaforma in contrapposizione a quella dei sindacati, mira a modificare un modello contrattuale e un sistema di relazioni che aveva trovato un funzionale punto di incontro nel contratto del 2021. Oggi, invece, - proseguono - ha posto una pregiudiziale inaccettabile: l’impossibilità di definire da subito una quantificazione economica nel contratto. Questo significa che i lavoratori non avrebbero alcuna certezza di aumento salariale nei prossimi anni”. Per Fiom, Fim e Uilm, il rinnovo del contratto non è solo una questione economica, ma uno strumento essenziale per garantire tutele, contrastare la precarietà, migliorare la sicurezza sul lavoro e rilanciare l’intero sistema industriale territoriale e italiano.

Uffici Stampa


Moretto Manuel
Segretario Generale FIOM CGIL Treviso