La Sezione Territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità della provincia di Treviso, recentemente nata per promuovere iniziative per il contrasto al lavoro sommerso e prevenire lo sfruttamento della manodopera in agricoltura, ha dato il via definitivo oggi, mercoledì 25 giugno, allo strumento della Checklist per gli appalti al fine di verificare le reali condizioni di lavoro delle società che nel territorio trevigiano operano in appalto nel settore agricolo. A darne notizia la FLAI CGIL di Treviso.
La Checklist è una autocertificazione che le aziende agricole trevigiane potranno sottoporre alla compilazione delle varie possibili società appaltatrici di lavorazioni all’interno delle proprie attività. Già attraverso la sola disponibilità a sottoscrivere o meno autocertificazioni inerenti la regolarità contributiva, il numero di dipendenti, il contratto collettivo applicato, il fatto di non aver subito procedimenti penali e altri elementi fondamentali gli imprenditori agricoli avranno con questa Checklist uno strumento di tutela rispetto ai soggetti a cui potersi rivolgere; a partire poi dalla risposta che riceveranno celermente da parte dell’INPS circa la veridicità di quanto autodichiarato si potrà ottenere riprova rispetto a legalità e regolarità di queste società.
“La scelta di spendersi su tale strumento quale prima azione della Sezione Territoriale Trevigiana, insediatasi lo scorso 12 marzo, - spiegano dalla FLAI CGIL il segretario generale Danilo Maggiore e il segretario organizzativo Sebastiano Grosselle - è motivata dall’urgenza di contrastare il fenomeno emerso con forza nell’ultimo periodo, e portato alla luce anche grazie alle denunce della nostra categoria nel rilevare aziende completamente irregolari che operano sul territorio attraverso la somministrazione indebita di manodopera, con personale sottoposto a gravissimo sfruttamento lavorativo e addirittura a riduzione in schiavitù, come nel caso dei dodici lavoratori indiani oggetto di tratta che proprio come FLAI CGIL abbiamo assistito nel corso del 2024 per la denuncia e per l’ottenimento del permesso di soggiorno, documento che a loro era stato promesso in maniera fraudolenta al fine di poterli sfruttare all’interno di un meccanismo ben rodato che utilizza tutti i limiti e le storture del decreto flussi e della legge Bossi-Fini”.
“Il lavoro da fare ora è quello di far conoscere la Checklist alle aziende agricole trevigiane e farla utilizzare capillarmente - sottolineano Danilo Maggiore e Sebastiano Grosselle -. Per questo è fondamentale, come evidenziato oggi nel corso dei lavori della Sezione Territoriale, l’impegno concreto delle associazioni datoriali nei confronti delle aziende rappresentate, così che questo strumento non rimanga solo sulla carta, ma venga utilizzato e contribuisca a creare un vero e proprio argine a illegalità e irregolarità. Anche il coinvolgimento dell’Ente Bilaterale Agricolo EBAT - aggiungono i sindacalisti - può rappresentare un fondamentale strumento per la diffusione e la conoscenza all’interno di questo settore dei lavori e degli strumenti messi in campo dalla Sezione Territoriale ma che potrebbe bensì anche garantire risorse per dare maggiore operatività alla stessa la quale per disposizione normativa non dispone autonomamente di strumenti economici”.
“I prossimi obbiettivi che la Sezione Territoriale si darà andranno nella direzione di affrontare il tema della mobilità dei lavoratori verso le zone di coltivazione, questione per cui attualmente non esiste nessuna risposta da parte del servizio pubblico locale, lasciando così un vuoto e una necessità dei lavoratori facilmente colmabile da parte dei caporali - spiegano concludendo Maggiore e Grosselle -. Su questo aspetto stiamo guardando con molta attenzione l’esperienza dalla Sezione Territoriale di Ferrara col progetto “Agribus”. Infine, la Sezione Trevigiana, che vede al proprio interno anche Veneto Lavoro, dovrà occuparsi presto anche dell’incrocio della domanda e dell’offerta di manodopera in un’ottica di servizio pubblico al fine di contribuire a governare il mercato del lavoro del settore secondo i principi della regolarità e legalità”.
Ufficio Stampa
Maggiore Danilo
Segretario generale FLAI CGIL Treviso