È una pratica, quella del “sindacato di strada”, che la FLAI CGIL ha adottato da diverso tempo e consiste nel portare informazioni su diritti e regole ma anche in merito ai servizi a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’agricoltura che, diversamente, difficilmente sarebbero raggiunti da queste informazioni. “Affiancato a quello nelle nostre sedi, rappresenta un modo per portare il sindacato direttamente nei campi e nei luoghi di lavoro che consente, contemporaneamente, un presidio sul territorio in grado di intercettare eventuali fenomeni di irregolarità e illegalità come è avvenuto nel corso del 2024 con i casi di caporalato, sfruttamento grave e riduzione in schiavitù di lavoratori provenienti dall’India impiegati irregolarmente nel territorio dell’opitergino - spiegano Danilo Maggiore e Sebastiano Grosselle, rispettivamente segretario generale e organizzativo di FLAI CGIL Treviso -. Con l’iniziativa delle brigate del lavoro intensificheremo inoltre le forze del sindacato trevigiano facendo confluire funzionarie e funzionari, delegate e delegati, e poi studentesse e studenti e militanti di diverse associazioni impegnate sul territorio nell’attività del sindacato di strada in modo da aumentare la capacità di contatto coi lavoratori e, allo stesso tempo, diffondere la sensibilità e l’attenzione per il mondo del lavoro in questo settore, anche in ambiti diversi da quello agricolo e del sindacato in generale”.
Questo è un anno importante per l’azione sindacale sull’agricoltura per la Marca trevigiana: grazie all’impegno profuso della Prefettura di Treviso e dell’INPS si è finalmente insediata a marzo scorso la Sezione Territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità che ha subito varato lo strumento della Check List per le aziende appaltatrici per consentire un controllo di regolarità e legalità all’interno degli appalti, meccanismo in cui spesso si nascondono gravi problematiche quali caporalato e sfruttamento lavorativo. “Sarà questa vendemmia 2025 il banco di prova per verificarne l’utilizzo da parte delle aziende agricole trevigiane - sottolineano Maggiore e Grosselle -, sicuramente questo sarà uno degli elementi che verrà particolarmente preso in considerazione nel corso dell’attività di sindacato di strada per comprendere l’efficacia e l’utilizzo di questo strumento costruito congiuntamente da sindacato, associazioni datoriali e istituzioni all’interno, appunto, della Sezione”.
Oltre a questo, sarà monitorata la presenza in generale di personale in appalto nel tentativo di comprendere più a fondo i meccanismi su cui si basa: i prossimi obbiettivi che la Sezione Territoriale trevigiana si è data, infatti, sono quelli di affrontare il tema della mobilità e dell’incontro di domanda e offerta di lavoro. “Comprendere e riscontrare a fondo come funzionino gli appalti e a quali bisogni rispondano potrà sicuramente dare materiale per questo prossimo lavoro della Sezione - aggiungono dalla FLAI CGIL -. Presidio del territorio in termini di regolarità, sicurezza e legalità, studio e approfondimento delle dinamiche del lavoro in agricoltura, collaborazione con gli enti vigilanza e controllo per denunciare e far emergere le irregolarità, sensibilizzazione e attenzione al mondo del lavoro sono tutti elementi centrali per difendere il lavoro in questo settore e contrastarne le storture e come FLAI CGIL durante questa vendemmia saremo in prima linea in questa battaglia”.
Ufficio Stampa
Maggiore Danilo
Segretario generale FLAI CGIL Treviso