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DPI, tamponi, presa in carico dei lavoratori che contraggono l’infezione, Sara Tommasin (FP CGIL): “Dobbiamo evitare ritardi”

Comunicati Fp - 18/04/2020

Il Sindacato richiama l’ULSS 2 per proseguire il fruttuoso percorso di confronto
DPI, tamponi, presa in carico dei lavoratori che contraggono l’infezione, Sara Tommasin (FP CGIL): “Dobbiamo evitare ritardi”

 

“Attraverso i dati giornalieri diffusi dall’ULSS 2 sull’andamento delle infezioni da Covid-19, osserviamo un graduale miglioramento della situazione dei ricoveri, un passaggio questo di grande importanza proprio per uscire dalla fase di emergenza. Serve l’impegno di tutti per garantire salute e sicurezza dei lavoratori dell’Azienda Sanitaria trevigiana, quegli “eroi” che finora hanno garantito la tenuta del sistema. È impensabile abbassare la guardia in merito alle azioni di protezione messe in campo finora, azioni nate anche grazie il confronto tra i vertici dell’ULSS 2 e le Organizzazioni Sindacali”. A esprimere tale preoccupazione è Sara Tommasin della FP CGIL di Treviso.

“È oggi indispensabile procedere a una revisione delle procedure utilizzate, anche alla luce dell’esperienza finora maturata e alle modifiche delle linee guida intercorse, per essere preparati a qualsiasi nuova evenienza – continua la sindacalista FP CGIL –. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione sull’uso di adeguati DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) garantendoli a tutto il personale in numero sufficiente. Rileviamo ritardi preoccupanti relativamente al programma di monitoraggio test sierologici e tamponi sul personale. Non vorremmo che accadesse quanto già successo nelle case di riposo del territorio – puntualizza Sara Tommasin -. Agire in maniera rapida e sistemica sui lavoratori che si ammalano in questo momento, con una presa in carico immediata e mirata, è doveroso e altresì diventa al contempo presidio di salute per tutti. È, infatti, bene ricordiamo che anche questi operatori ospedalieri hanno famiglie e spesso la loro preoccupazione va ai loro cari, a chi potrebbero infettare. Infatti, diversi di loro nel corso delle ormai tante settimane passate avevano chiesto di non tornare a casa, di avere la possibilità di alloggi, ma anche su questo punto si è arrivati in ritardo. Le disponibilità di strutture date, in prima battuta registrava spese importanti, solo da poco tempo sono stati presi accordi definendo costi calmierati”.

“Come FP CGIL – conclude Tommasin – chiediamo alla direzione dell’ULSS 2 massima attenzione e di mantenere aperto e attivo quel confronto che si è condotto finora con le Parti Sociali programmando un paio di incontri settimanali, al fine di risolvere le criticità al momento nel quale vengono riscontrate. Il fattore tempo è di fondamentale rilevanza, anche in questa fase”.

 

Ufficio Stampa