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Carcere minorile Treviso, Casarin: “Un educatore in meno, non si regge”

Comunicati Fp - 14/01/2021

La Funzione Pubblica denuncia una grave situazione organizzativa e pesanti carichi di lavoro
Carcere minorile Treviso, Casarin: “Un educatore in meno, non si regge”

 

“Grande preoccupazione per la situazione dell’area pedagogica dell’Istituto Penitenziario Minorile, che vedrà a breve a mancare di un’altra unità, con ulteriore e ormai insostenibile aggravio dei carichi di lavoro”. A denunciare tale condizione Marta Casarin, segretaria generale della Funzione Pubblica CGIL di Treviso.

“L’Amministrazione Centrale ha deciso di congedare il Direttore attualmente in carica che, seppur in una posizione di distacco da diversi anni, per il profilo rivestito era comunque la figura più autorevole e competente a gestire una realtà penitenziaria non semplice, che lo stesso Dipartimento quest’anno ha fatto rientrare tra gli Istituti di media complessità gestionale. Questione di poco tempo, resteranno presto solo due educatori. Ci risulta, infatti, che la Direzione dell’Istituto dovrebbe essere affidata a un educatore oggi in forza all’area pedagogica. Un’area – sottolinea Marta Casarin – già sottodimensionata, laddove i professionisti che vi operano sono già gravati da incarichi di direzione e responsabilità. Una incomprensibile scelta, presa dunque in un già più che difficile quadro organizzativo causa emergenza sanitaria, che sottrae forza lavoro”.

“Dopo decenni di lavoro educativo svolti dall’IPM nel costruire progetti di rilievo nazionale in ambito scolastico, socio-sanitario e con il Terzo settore, una scelta – rincara la Casarin – che è indicativa della scarsa attenzione proprio verso il personale pedagogico rimasto in organico che, di fronte a questa difficile condizione non può far altro che rimettere tutti gli incarichi chiedendo il distacco ad altri uffici”.

“La solidità del lavoro di questi professionisti – tiene a puntualizzare la Casarin – è dimostrata dal fatto che anche durante la fase più critica della pandemia, l’area educativa è riuscita a mantenere un legame tra i ragazzi detenuti e la rete educativa esterna, che non ha fatto mancare il suo appoggio”.

“Pertanto – conclude Casarin – chiediamo al Dipartimento di rivedere questa scelta che a nostro giudizio mortifica la professionalità e il lavoro di tutti quei funzionari pedagogici che da anni operano all’IPM di Treviso e di rimettere ai posti giusti i giusti profili professionali”.

 

Ufficio Stampa


Casarin Marta
Segretario Generale FP CGIL Treviso