Un incontro urgente con i vertici aziendali, chiarimenti sullo stato economico e finanziario della struttura, garanzia della tutela dei livelli occupazionali e dei diritti contrattuali acquisiti e un intervento diretto da parte dell’assessorato regionale alla Sanità, considerando l'importanza strategica dell'ospedale San Camillo di Treviso per il sistema sanitario regionale. Sono le richieste emerse al termine della partecipata assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici convocata nel pomeriggio di mercoledì 2 luglio dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Treviso nella struttura ospedaliera trevigiana.
“In assenza di risposte concrete - dichiarano Sara Tommasin della Fp Cgil, Fabio Zuglian della Cisl Fp e Roberto Meneghello della Uil Fpl - non si esclude il ricorso a tutte le forme di mobilitazione a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, incluso lo stato di agitazione”.
Le organizzazioni sindacali esprimono la massima preoccupazione rispetto alla totale assenza di informazioni da parte datoriale circa una presunta crisi economico-finanziaria che coinvolgerebbe tutte le strutture dell'istituto nazionale Figlie di San Camillo, inclusa la sede ospedaliera di Treviso.
“Una situazione – sottolineano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Treviso - apparsa come un fulmine a ciel sereno, ma che, a posteriori, presenta segnali premonitori: ritardi nel pagamento degli stipendi dei lavoratori, incertezze sul riconoscimento del premio di produzione già oggetto di specifico accordo sindacale e, più in generale, un clima di opacità gestionale”.
A rendere ancora più grave la situazione, il fatto che lavoratrici, lavoratori e le loro rappresentanze siano venuti a conoscenza della crisi solo in occasione di una stringata videoconferenza, convocata dalla sede centrale con pochissimi giorni di preavviso lo scorso 6 maggio.
“In quella sede – proseguono le tre sigle sindacali - è stato presentato un ‘procuratore generale’ nominato per pianificare un presunto piano di razionalizzazione, senza fornire però elementi concreti, né certezze occupazionali o prospettive chiare. Da allora, l’unica fonte di aggiornamento per il personale è stata la stampa. Nessuna comunicazione ufficiale, nessun coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, nessun confronto serio con chi, ogni giorno, garantisce con professionalità e dedizione i servizi essenziali all’interno della struttura. Le lavoratrici e i lavoratori non possono essere lasciati nell’incertezza e nell’ansia per il proprio futuro, né è tollerabile che vengano apprese notizie fondamentali per la vita lavorativa solo tramite canali informali o giornalistici”.
Le organizzazioni sindacali chiedono con forza: un incontro urgente e formale con i vertici aziendali; la massima trasparenza sullo stato economico e finanziario della struttura; la garanzia della tutela dei livelli occupazionali e dei diritti contrattuali acquisiti. Sarà inoltre inviata formale comunicazione con richiesta di interessamento all'assessore regionale con delega alla Sanità. In assenza di risposte concrete, il ricorso allo stato di agitazione per i 220 lavoratori del San Camillo sarà inevitabile.
Uffici Stampa
Segreterie Territoriali FP CGIL
CISL FP Belluno Treviso
UIL FPL Treviso