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Ritardi sanatoria immigrazione, rischio di stop dal lavoro per le badanti

Comunicati Immigrazione - 29/09/2021

Furono in oltre 2mila nel 2020 a presentare domanda, solo alcune di queste a oggi sono state evase
Ritardi sanatoria immigrazione, rischio di stop dal lavoro per le badanti
Nicola Atalmi (CGIL): “Famiglie in allarme, chiediamo che momentaneamente si possa ottenere la certificazione verde per lavorare con la sola ricevuta di presentazione della domanda di regolarizzazione”



Nel maggio 2020, in piena pandemia, il Governo varò una sanatoria al fine di far uscire dall’irregolarità i lavoratori impiegati nell’agricoltura, i collaboratori domestici e, in particolare, le badanti che accudiscono gli anziani per assicurare la salute di tutti. In provincia di Treviso, entro il 15 agosto dello scorso anno, presentarono domanda in 2.171, nella quasi totalità per la regolarizzazione delle badanti. A ben più di un anno di distanza appena qualche decina di quelle pratiche sono state completate e proprio in questi giorni lavoratrici e famiglie si stanno rivolgendo agli uffici della CGIL preoccupati: senza codice fiscale e tessera sanitaria non possono ottenere il green pass e, scattando l’obbligo della certificazione dal 15 ottobre, non potranno più lavorare, lasciando senza accudimento gli anziani e creando un disagio notevole alle loro famiglie.

“È un caso questo – commenta amaramente Nicola Atalmi, responsabile Immigrazione per la CGIL trevigiana – in cui la burocrazia si supera, creando un cortocircuito incredibile: non è possibile lavorare come badante senza essere in possesso di green pass, ma per ottenere il green pass bisogna avere il codice fiscale o la tessera sanitaria, ma a causa dei ritardi della sanatoria queste persone non hanno i documenti in regola. Quindi, paradossalmente, quella stessa sanatoria che doveva garantire la sicurezza contro il Covid la sta di fatto impedendo”.

“Mentre sollecitiamo il Governo a risolvere rapidamente questo assurdo burocratico sbloccando la sanatoria, chiediamo che con senso di responsabilità si permetta per un periodo, una finestra, l’ottenimento della certificazione verde in mancanza di tessera sanitaria con la sola ricevuta della richiesta di sanatoria. È bene ricordare a tutte le badanti e alle famiglie (e in generale ai lavoratori stranieri che si trovassero in questa situazione) – aggiunge Nicola Atalmi –, che possono ugualmente recarsi a un centro del territorio per essere vaccinati anche in assenza di codice fiscale e tessera sanitaria. Perché comunque il vaccino, più intelligente e più rapido della nostra burocrazia, serve a salvaguardare la salute proprie e degli altri. In ogni caso, alla persona vaccinata verrà rilasciato un certificato di avvenuta vaccinazione che potrà esibire in eventuali controlli”.

 

Ufficio Stampa


Atalmi Nicola
Segretario Generale SLC CGIL TREVISO e Segretario Provinciale CGIL TREVISO