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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 29/05/2014

Il segretario generale della Cgil di Treviso scrive ai neoeletti Sindaci della Marca.
Vendrame: "Nuove soluzioni ai problemi dei cittadini".
"Analizzando i bisogni della gente e le istanze del territorio nel suo complesso, bisogna uscire da una dimensione puramente amministrativa per avviare inediti percorsi sperimentali di governance locale.
Mi auguro che si ritrovi il sano spirito della sperimentazione. La nostra provincia e il Nord Est tutto non sarebbero così come li conosciamo se gli amministratori si fossero chiusi in una dimensione puramente burocratica, imbrigliati dalle norme, e non avessero guardato invece prioritariamente ai bisogni della gente, andando oltre le direttive nazionali e costruendo soluzioni innovative. Per questo bisogna presto ritrovare quella dimensione strategica unitaria che rimetta in moto non solo la macchina amministrativa ma riposizioni al centro le esigenze del territorio, dei cittadini, dello sviluppo locale".

È il passaggio chiave della lettera del segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, Giacomo Vendrame, ai sindaci trevigiani che sono stati appena eletti alla guida dei comuni della Marca.
Una lettera di congratulazioni e al tempo stesso un invito a riflettere sul compito che sono chiamati a svolgere.
"Il ruolo di sindaco - scrive Vendrame - è di centrale importanza per la vita delle persone e delle famiglie, per il lavoro delle imprese, per il governo dei territori. In questo momento storico, per interpretare al meglio il ruolo di sindaco, ovvero l'istituzione più vicina ai cittadini, ci vuole coraggio e visione. Allora, se agli amministratori non è più solo chiesto di guidare il loro Municipio ma di diventare i primi referenti nei processi di aggregazione dei servizi e di accorpamento delle funzioni, al Sindacato compete alimentare un dialogo tra le parti sul merito delle scelte e sulla definizione delle alternative possibili trovando quotidianamente un contatto vero con le problematiche e le aspettative della gente".

"C'è una discriminante storica sul modo di concepire il ruolo degli enti locali – continua Vendrame – muovendo dall'idea riformista credo fortemente che l'amministrazione comunale non sia sostanzialmente un soggetto decentrato imbrigliato dalla volontà nazionale, ma che il primo compito dell'ente territoriale sia quello di rappresentare i bisogni e gli interessi dei cittadini e, specialmente in questa parte del Paese, trasformare tali istanze in reali processi di cambiamento. Noi abbiamo bisogno che le autonomie locali riprendano questo gusto di inventarsi le soluzioni, di andare a cercare le risposte più efficaci per i loro territori, di superare la legge, non contro la legge, ma cogliendone gli aspetti migliori, allargandone i confini, e non c'è tema che così non possa essere sviluppato in positivo".

"Ricordiamoci che i comuni con meno di 5mila abitanti (3mila in area montana), e non sono pochi nel trevigiano, entro il 30 giugno 2014 hanno l'obbligo di dare in via alla gestione associata di funzioni e servizi intercomunali. Da qui – conclude Vendrame - si parta per affrontare questa importante partita e per avviare, anche in seno alla contrattazione sociale sviluppata unitariamente con gli altri Sindacati sul territorio, un dialogo intenso e condiviso che affronti le troppe disparità e differenze anche relative alla fiscalità locale, che oggi più che mai costituisce un pesante carico sui bilanci delle nostre famiglie".