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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 17/10/2008

A TREVISO UNO SPORTELLO UNICO PER L'IMMIGRAZIONE
Prefettura, sindacati e istituzioni locali daccordo su una soluzione del problema permessi.
Barbiero: "Per avviare percorsi dintegrazione attiva è indispensabile snellire i tempi burocratici per le procedure di rinnovo del soggiorno e per i ricongiungimenti familiare".

"L´incontro di ieri in Prefettura, ha dichiarato il segretario provinciale della Cgil di Treviso Paolino Barbiero, tra i sindacati e le istituzioni locali, ha fatto luce sulla situazione d'ingorgo che le numerose pratiche di regolarizzazione e la mancanza di coordinamento ha provocato nella nostra provincia". Nel trevigiano si contano ad oggi circa 100.000 immigrati. Le richieste di regolarizzazione, di rinnovo del permesso di soggiorno e di ricongiungimento familiare hanno ormai raggiunto tempi inaccettabili per uno stato di diritto e per il mantenimento della legalità. Tante, troppe sono le sedi nel territorio che queste numerose pratiche viaggiano da un ufficio all´altro per due anni prima di concludersi. Un tempo troppo dilatato che permette facilmente a faccendieri e sfruttatori di intromettersi nell´iter delle pratiche per fini personali."

"Alla luce di questa situazione d'emergenza, ha spiegato il segretario della Cgil di Treviso, le parti sociali ed istituzionali si sono incontrate per progettare un nuovo Sportello Unico per l´immigrazione al fine di coordinare i patronati, che svolgono l´attività preparatoria della pratica, i Comuni, che forniscono la documentazione necessaria, e la Questura, che opera il riconoscimento della persona, così da smaltire gli arretrati e ridurre i tempi delle procedure.

Saranno impegnate figure professionali provenienti dall´Inps, dall´Inail, dalla Direzione provinciale del Lavoro, studenti delle Università di Venezia, Padova e Trieste, e alcuni dei cosiddetti lavoratori socialmente utili. Allo Sportello Unico potranno rivolgersi sia gli immigrate e i loro familiari, che le imprese chiamate a regolarizzare i loro dipendenti."

"Questo, ha concluso Barbiero, è un inedito percorso d´integrazione attiva che, grazie allo snellimento delle procedure e la conseguente riduzione dei tempi, mira a "prosciugare" quelle bolle di microcriminalità, di corruzione e di sfruttamento che minano la legalità e ledono i diritti degli immigrati".