Immagine di copertina

COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 17/10/2014

La proposta del Sindacato: "Temporaneamente gli esuberi vengano gestiti con ammortizzatori sociali straordinari".
Appello alla politica, locale e nazionale, e alle associazioni di categoria perché spingano verso il Governo centrale.
Cigs, Vendrame: "Allargarla ai laboratori".
Il segretario generale: "Dressing è un caso che deve segnare la strada per affrontare il problema della perdita dei livelli occupazionali nell'indotto a causa della crisi delle imprese committenti".

"Allargare la platea dei beneficiari dell'intervento della Cigs anche alle imprese con meno di 15 dipendenti per un numero di dipendenti uguale a quelli in esubero per causa della riduzione di fatturato conseguente alla crisi dell'impresa committente. Questa, come già ha sottolineato la FILCTEM CGIL di Treviso, si configurerebbe una prima risposta per l'indotto Dressing, e diverrebbe, inoltre, strumento essenziale per affrontare le tante altre crisi che impattano sulle piccole aziende di diversi settori". Così Giacomo Vendrame, segretario generale CGIL di Treviso, interviene relativamente alla perdita dei posti di lavoro derivante dalla crisi della Dressing.

"Uno dei principali problemi sottovalutati nella gestione delle crisi aziendali industriali è l'impatto che queste hanno sull'indotto – ha spiegato il segretario generale della CGIL di Treviso - la questione si amplifica in alcuni settori in cui il contoterzismo è particolarmente sviluppato: il tessile-moda, è uno di questi. Come è stato per Benetton, Dressing, infatti, è organizzata quale presidio dell'intera filiera produttiva, dallo stile sino alla distribuzione". "Il numero di aziende, nella fattispecie di laboratori sotto i 15 dipendenti, che in questo momento godono unicamente la copertura della cassa in integrazione in deroga, con i relativi problemi di lentezza dell'erogazione dell'indennità e incertezza sul fronte del finanziamento, sono circa 150 in Italia con un'occupazione stimata attorno al migliaio di persone.
All'interno di questi numeri – ha rilevato Giacomo Vendrame - il dato veneto è pari a 109 aziende, 30 solo nella provincia di Treviso, per circa 750 dipendenti, circa 200 nella Marca. Per questi lavoratori e per sostenere il reddito delle loro famiglie, è indispensabile attivare degli ammortizzatori sociali straordinari che permettano di guadagnare tempo al fine di studiare la migliore soluzione definire per loro all'interno di quella che dovrebbe essere una seria politica industriale nazionale e territoriale, leggi regionale.

Perché – ha continuato Vendrame – come già successo per l'indotto Benetton e lì fu occasione persa, di fronte alla crisi occupazionale non possono esistere lavoratori di serie A e di serie B. Per questo riteniamo importante coinvolgere la politica locale, i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria, al fine di avviare un dialogo diretto e fattivo con il Ministro del Lavoro Poletti".

"L'uso differente degli ammortizzatori sociali, soprattutto di carattere universale, è propedeutico alle necessarie politiche industriali che fanno superare strutturalmente la debolezza e dipendenza che le imprese dell'indotto hanno rispetto l'impresa committente, investendo in tutta la filiera e nel concetto di imprese a rete. Per minimizzare i costi sociali, avere i presupposti per accompagnare le realtà dell'indotto verso una fase più matura di imprenditorialità, "guadagnare tempo" in attesa dell'assestamento della crisi dell'impresa committente (riduzione di mercato, ingresso nuovi soggetti – newco, affitti di ramo d'azienda, ecc.) – ha ribadito e concluso Vendrame - c'è la necessità di poter gestire l'ammortizzatore (Cigs) in un concetto allargato all'interno indotto oltre la definizione di legge, considerando e gestendo il tutto come parte di un unico sistema di filiera di settore".