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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 29/08/2011

Da domani iniziative della Funzione Pubblica Cgil.
Manovra, scatta la mobilitazione dei lavoratori pubblici
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Indicato il percorso verso lo sciopero del 6 settembre 2011, con appuntamenti di informazione dei cittadini e assemblee nei luoghi di lavoro.
Il segretario provinciale Motta: "Tagli che dequalificano il lavoro e i servizi". Nella Marca gli interventi sui dipendenti della pubblica amministrazione interessano oltre dodicimila lavoratori"

"Nel settore pubblico, da oggi e fino al 6 settembre, giornata in cui avrà luogo lo sciopero generale indetto dalla Cgil, daremo corpo ad una vasta mobilitazione contro una manovra finanziaria ingiusta, fatta di provvedimenti iniqui, che penalizza il lavoro e i servizi pubblici al punto da dequalificare l'offerta e la qualità".
Lo ha detto oggi Assunta Motta, segretario provinciale della Funzione Pubblica Cgil annunciando che, a partire da domani, sono previste azioni di volantinaggio nei maggiori enti pubblici della provincia, per informare i cittadini delle ricadute negative che inevitabilmente si abbatteranno non solo sui costi ma anche sull'operatività di servizi che dovranno essere erogati con minore personale e meno risorse strumentali.
Nel contempo, negli uffici pubblici di tutta la provincia di Treviso, tra questa fine agosto e l'inizio del mese di settembre, la Funzione Pubblica Cgil indirà assemblee per discutere con i lavoratori i contenuti della manovra e le ragioni dello sciopero generale.

"Parliamo - ha precisato Assunta Motta - di una platea di oltre 12 mila lavoratori pubblici, con una retribuzione media non superiore ai 1.300 euro netti mensili; quindi, tenendo conto delle buste paga dei dirigenti, si tratta di livelli salariali generalmente medio bassi che, senza il blocco dei contratti e delle contrattazione, avrebbero raggiunto nel 2017 i 1.450 euro netti medi. Se si somma questo provvedimento al differimento nell'erogazione della tredicesima negli enti "non parsimoniosi" e il possibile congelamento nell'erogazione del Tfr per 6 mesi o anche per due anni (se il rapporto di lavoro si risolve anzi tempo) è evidente come le misure del governo, immaginate solo per fare temporaneamente cassa, produrranno nella Marca una ulteriore contrazione della domanda accentuando la spirale recessiva territoriale. Perché se da un lato il governo taglia le retribuzione pubbliche, dall'altro non muove un dito non solo per raffreddare la dinamica di aumento dei prezzi dei beni di consumo ma non fa nulla per frenare neppure la crescita di tasse e tariffe, causando un saldo profondamente e gravemente negativo nei bilanci delle famiglie".

"Tutto questo - ha proseguito il segretario provinciale della Funzione Pubblica Cgi - senza dimenticare che la manovra incide negativamente sui servizi pubblici in termini di risorse economiche e umane dato che viene confermata la strategia dei tagli occupazioni e di investimento, come il blocco delle assunzioni e la riduzione delle risorse economiche".

"Il prezzo di una crisi mal gestita proprio dall'esecutivo, che per tre anni non ha che minimizzato - ha concluso assunta Motta - viene fatto nuovamente pagare a lavoratori e pensionati, colpendo con particolare durezza, proprio per i tagli alle attività degli enti pubblici, i redditi medio bassi, mentre rimangono intoccabili l'area dell'evasione fiscale, dei grandi patrimoni e delle rendite. Questa è solo una spremitura di risorse ai danni della parte più debole della società, senza nessuna misura che sia diretta a rilanciare l'occupazione, i redditi, a contrastare le sempre più forti diseguaglianze sociali né tantomeno a valorizzare e qualificare il lavoro pubblico".

Ufficio Stampa