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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 06/07/2011

ALLARME CGIL: LA LOTTIZZAZIONE DELLE CARICHE NELLE SPA PUBBLICHE FA MALE AL TERRITORIO
La Marca delle partecipate, Barbiero: "Poltronificio senza scrupoli".
Barbiero: "La politica si è infiltrata in tutte le società pubbliche. A fronte della crescita delle tasse e dei tagli ai servizi non si può giustificare nessuna impennata dei compensi dei dirigenti, messi lì solo perché esponenti o affiliati di un partito".

"È intollerabile che si assegnino dei posti manageriali e di responsabilità all'interno delle società pubbliche solo per far fare carriera politica agli esponenti e agli "amici" di questo o quel partito.
Nel momento in cui i cittadini sono costretti a pagare sempre più tasse e ad avere in cambio sempre meno servizi, ai dipendenti pubblici viene bloccato il contratto nazionale e ai pensionati non vengono rivalutate le pensioni, alzare gli stipendi dei vertici delle partecipate va contro ogni etica pubblica, politica e imprenditoriale". Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil di Treviso, puntando il dito contro gli aumenti ingiustificati dei compensi dei dirigenti delle società a partecipazione pubblica della Marca trevigiana.

"La politica non può fagocitare avidamente risorse alle aziende private a partecipazione pubblica. Risorse oggi più che mai necessarie per erogare servizi ai cittadini. Queste società – ha spiegato il segretario della Cgil di Treviso - seppur private, hanno il compito di fare il bene dei cittadini e del territorio dove operano. Oggi, invece, siamo di fronte alla più spietata forma di "poltronificio": un'infiltrazione politica diffusa ormai nella totalità delle spa pubbliche che tende solo a fare gli interessi personali di esponenti politici e dei partiti.
È ingiustificabile – ha sbottato Barbiero - che nel momento in cui i trevigiani debbono tirate la cinghia per campare e gli viene anche chiesto un sacrificio contributivo maggiore, si taglino servizi di fondamentale importanza come il trasporto pubblico. E non è neppure pensabile, a fronte di tale situazione e viste le difficoltà che gravano sulla stessa società di trasporto, ossia l'Actt, che si triplichi lo stipendio del presidente, passando da 9 a 26mila euro annui. Quante corse di autobus tagliate si sarebbero potute salvare con 17mila euro all'anno? Se un tempo rigidi paletti vincolavano i compensi dei dirigenti pubblici oggi – ha aggiunto Barbiero - in regime privatistico, tutto è permesso ma tutto è passato in mano alla politica, che fa esclusivamente i suoi interessi".

"Dalle società di forniture energetiche a quelle di gestione dei rifiuti e di trasporto pubblico – ha concluso Barbiero - tutti i posti di potere sono distribuiti in base a forme di lottizzazione politica, e quando gli accordi tra i partiti non si raggiungono ecco che scoppiano le guerre intestine come sta avvenendo all'interno del Gruppo Asco; in faccia ai negativi contraccolpi che la stessa società potrebbe subire e ai trevigiani, che sono i veri proprietari di queste realtà".

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