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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 15/05/2013

Appello dello SPI CGIL ai Primi Cittadini: "Coinvolgeteci nella predisposizione dei bilanci".
Addizionale Irpef: la Babele dei Comuni della Marca.

Il Segretario generale: "I pensionati trevigiani impegnati nella contrattazione denunciano le troppe disparità tra i Comuni della provincia e chiedono di intervenire nelle scelte così da uniformare le aliquote, stabilire una reale progressività dell'imposta e una soglia di esenzione di 15mila euro valida per tutti i trevigiani".
"È indispensabile elaborare un quadro di progressività dell'addizionale comunale Irpef valido per tutti i Comuni della Marca, in grado di ripristinare l'equità e tutelare i redditi più bassi". Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale dello Sindacato dei Pensionati della CGIL di Treviso, commentando i dati elaborati da Mario Bonato del Dipartimento Contrattazione Sociale dello SPI per l'Ufficio Studi della CGIL provinciale.

IL DATO COMPLESSIVO
Dai dati, che raffrontano per tutti i 95 Comuni trevigiani le aliquote dell'addizionale comunale Irpef dal 2007 al 2012, emergono sostanziali differenza tra le scelte della Amministrazioni Comunali. In provincia i versamenti Irpef totali passano da 41.114.751 euro del 2007 ai 52.366.069 euro pagati nel 2011. Storicamente l'aumento più significativo si è registrato nel 2008 con un più 25,62%, raggiungendo poi, nel 2011, una differenza pari a 11.251.318 euro (il 27,37% in più rispetto al 2007) e che, sebbene non sia ancora quantificabile il gettito complessivo, nel 2012 è previsto un ulteriore aumento a carico dei contribuenti.
In particolare, per il periodo 2007-2011, superano di gran lunga l'asticella della media provinciale di incremento dell'imposta comunale: Casale sul Sile +76,21%, Casier +39,58%, Castelfranco Veneto +79,69%, Conegliano +48,01%, Maserada sul Piave +52,19%, Montebelluna +68,39%, Santa Lucia di Piave +43, Vedelago +116,02% e Villorba +100%. All'interno di questa classifica – sottolinea il responsabile del Dipartimento – entrano ben 3 Comuni di grandi dimensioni, con un gettito pari a 9.650.000 euro nell'ultimo anno di rilevamento e una differenza di 3.650.000 euro rispetto all'addizionale pagata nel 2007.

ANALISI STORICA DELLE ALIQUOTE IRPEF 2010/12 E IL 2013
Nel 2010 i Comuni della provincia di Treviso applicavano l'addizionale comunale all'Irpef con preferenza alle aliquote mediane: 25 Comuni lo 0,4% e 26 lo 0,5%. Solo 5 Comuni non applicavano l'addizionale, 19 si posizionavano tra lo 0,1 e lo 0,30%, e un solo Comune applicava lo 0,45%. Per le aliquote più pesanti, dallo 0,6% in su risultava una minoranza di comuni: 6 lo 0,6%, 5 lo 0,7% e 8 Comuni per il valore massimo dello 0,8%.
Nel 2011 con lo sblocco parziale del divieto di aumentare l'addizionale (consentito solo ai Comuni con aliquota sotto lo 0,4 e per un aumento massimo di 2 punti) un consistente numero di Comuni trevigiani, ben 30, ha optato per l'aliquota mediana dello 0,4%, di questi 5 hanno alzato le aliquote.
Nel 2012 i Comuni, oltre che avere la possibilità di aumentarla fino allo 0,8% hanno anche potuto articolare l'aliquota per scaglioni di reddito.
Di quest'ultima possibilità hanno fruito solo 15 dei 95 Comuni della Marca, con notevolissime differenze sull'applicazione dell'aliquota rispetto alla fascia di reddito e relativamente all'esenzione, che per gli 11 Comuni che l'hanno adottata va dai 7.500 euro di San Biagio di Callalta ai 15mila euro di Tarzo, per una media di esenzione che si aggira sugli 8mila euro. Mentre i Comuni di Fonte, Fregona e Nervesa non hanno applicato l'addizionale altri hanno scelto l'aliquota più pesante, passando così dagli 8 ai 14 quelli con lo 0,8%.
Per il 2013, ad oggi hanno agito sull'aliquota 21 Amministrazioni Comunali, 9 delle quali hanno deciso per mantenere l'aliquota unica (già 4 allo 0,8%), e 12 hanno scelto l'articolazione per scaglioni, che per quest'anno parte dai 7mila euro di Paese, con aliquota unica dello 0,5%, e arriva ai 20mila di Tarzo, con aliquota differenziata.

CONCLUSIONI DEL SEGRETARIO GENERALE SPI CGIL DI TREVISO
"In questo scenario l'azione negoziale del Sindacato può contribuire nel merito delle articolazioni per scaglioni con proposte concrete che mirino a contenere il peso della fiscalità locale, a ripristinare i tratti di equità dell'imposta, a tutelare le fasce più deboli, e attenuare o addirittura azzerare le grandi disparità tra Comuni della stessa area, distribuendo meglio la ricchezza sul territorio. Chiediamo ai nostri Amministratori locali, in qualità di stakeholder a diretto contatto con i problemi della cittadinanza, di essere coinvolti nelle scelte relative ai bilanci previsionali dei Comuni – ha dichiarato Paolino Barbiero - così da offrire loro il nostro contributo e l'esperienza concreta di anni di contrattazione sociale. Chiediamo la possibilità di proporre, a parità di gettito atteso, diverse modalità di tassare gli scaglioni di reddito, di uniformare le aliquote, applicandone di più favorevoli ai redditi più bassi, e arrivare all'esenzione totale per quelli fino ai 15mila euro annui. Inoltre, facciamo appello ai Primi Cittadini della Marca perché si vada oltre le diversità per avviare e rafforzare i processi di aggregazione tra i Comuni del territorio, al fine di fare massa critica e trovare le risorse da destinare ai servizi al cittadino e in particolare al sociale".