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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 23/06/2010

Proposta di Zaia, la risposta della Cgil di Treviso.
Liste di collocamento separate, idea inutile e dannosa.
Barbiero: "Altri i problemi, a cominciare dal precariato e dall'occupazione femminile".

"Liste di collocamento separate? Inutili all'intera sistema economico, oltre che scioccamente discriminatorie se tagliano fuori cittadini stranieri regolarmente residenti."
Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della camera del lavoro di Treviso.
"Dal palco di Pontida c'è da aspettarsi propaganda - ha detto Barbiero - ma le responsabilità come presidente del Veneto devono imporre considerazione che non siano figlie degli slogan ma di un ragionamento razionale di governo.

Il problema di oggi, la disoccupazione, non ha nulla che a fare con la presenza di lavoratori stranieri; e invece di abbaiare alla luna gli esponenti delle istituzioni sono chiamati a contribuire a quel grande sforzo da fare per diminuire il numero dei senza lavoro tra i due e i tre punti.
Ci sono veneti disposti a fare i lavori che prima erano di un migrante? Benissimo, saranno le aziende a scegliere, sulla base delle competenze e delle capacità.

La selezione non si fa per decreto, per legge piuttosto si deve dare vita ad un sistema di riqualificazione che permetta anche a coloro che hanno minori conoscenze di recuperare qualità e quindi poter ritrovare una migliore occupazione".
"I problemi veri sono altri - ha proseguito il segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso - a cominciare dalla qualità dell'occupazione per i giovani, travolti dal precariato, e l'offerta alle donne.
La questione femminile oggi è questione del lavoro che si può risolvere anche mettendo le donne lavoratrici in condizione di poter contare su avanzati servizi sociali, soprattutto per quanto riguarda la cura dei figli. Il taglio del tempo pieno nella scuola elementare non mi para vada in questa direzione".
"Abbiamo due strade da battere per risolvere l'emergenza occupazionale - ha concluso Barbiero - una è quella degli slogan per la pancia, l'altra è quella delle soluzioni concrete, frutto dell'azione seria anche delle istituzioni per risolvere i problemi reali. A me interessa la seconda e non mi rassegno davanti alle sparate domenicali".

Ufficio Stampa