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CGIL VENETO E TREVISO COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 08/10/2010

Nota congiunta del segretario generale regionale Viafora e di quello provinciale Barbiero sull'accordo tra la Da Re e il Comune di Godega:"Facciamo ridere il mondo".
Assunzioni "comunali", la Cgil: tendenza ridicola e pericolosa. "Siamo al federalismo dei villaggi, Provincia e associazioni di categoria e di rappresentanza delle imprese devono condannare da questa insulsaggine".
"Nel patto fra la Da Re di Bibano e il Comune di Godega S. Urbano non c'è nessuna novità positiva e a cui guardare con favore: ma quale forte legame con il territorio, siamo al localismo più ridicolo e populista.
Al Sindaco la Cgil dice: fermatevi, così facciamo ridere il mondo e non modifichiamo di una virgola la situazione occupazionale".

E' questo il commento, affidato ad una nota congiunta, di Emilio Viafora, segretario generale della Cgil regionale del Veneto e di Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, in merito alla vicenda dell'accordo raggiunto fra l'azienda Da Re di Bibano e l'Amministrazione Comunale di Godega S. Urbano, che individua corsie preferenziali ai residenti a Godega da almeno 5 anni per l'assunzione di manodopera operaia.

"Se questa è una operazione di immagine va giudicata di cattivo gusto - hanno detto Viafora e Barbiero - se è invece si fa sul serio é allora si tratta di un fatto pericoloso, che ridicolizza il concetto di economia territoriale.
Siamo al federalismo dei villaggi: azioni come queste disarticolano il mercato del lavoro, non solo in ambito provinciale ma anche nella dimensione delle aree intercomunali. Se tali modelli si affermassero in maniera generalizzata, ci troveremo di fronte a discriminazioni fra cittadini che hanno la fortuna di vivere in Comuni dove ci sono attività che assumono e gente più sfortunata perché abita in aree dove non si crea occupazione. Sarebbe come dire: siccome vivi in un posto in crisi tu non lavorerai più. Il criterio dei cinque anni di residenza, poi, è una assurdità ai limiti della legalità. Se questa è l'evoluzione del federalismo c'è da mettersi le mani nei capelli".

"Nell'ossessiva ricerca del legame con il territorio - concludono il segretario regionale e quello provinciale - stiamo scadendo nel ridicolo. E' pazzesco pensare ad istituzioni pubbliche locali che puntano a favorire assunzioni basate sulla residenza in questo o quel posto. La Cgil fa appello al senso della misura, della realtà e della legalità della Provincia di Treviso, del suo presidente e dell'assessore competente, nonché delle associazioni di categoria e di rappresentanza delle imprese, che devono necessariamente condannare questa insulsaggine".

Ufficio Stampa