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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 06/10/2014

Appello del Sindacato per un progetto di sviluppo sostenibile dell'area: "Si miri al bene collettivo".
Vendrame su Canova: "Subito un tavolo operativo di confronto"
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Il segretario generale: "Non è il tempo delle minacce ma quello di un impegno unanime per progettare il futuro urbanistico e viario dell'area e ancor più quello economico e turistico della Marca".

"Ognuno giochi il proprio ruolo ma prima di tutto si miri al bene collettivo. In ballo ci sono lo sviluppo economico della Marca, il riassetto urbanistico e la mobilità del capoluogo. Elementi che vanno a intrecciarsi con la tutela del territorio, dell'ambiente e della salute delle persone. Tanti, insomma, i nodi da affrontare e risolvere, ma nessuno di questi può essere oggetto di strumentalizzazioni o di ricatto da una o l'altra parte". Così Giacomo Vendrame, Segretario Generale della CGIL di Treviso, interviene in merito alla diatriba aperta tra il presidente di SAVE, Enrico Marchi, e il Sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, relativamente al progetto di sviluppo dell'Aeroporto Canova.

"Già a suo tempo le Parti Sociali chiesero a tutti i soggetti coinvolti di sedersi attorno a un tavolo e concertare il futuro del Canova. Credo che, anche alla luce della terza bocciatura arrivata dalla Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente al master plan di SAVE, sia proprio necessario, anche per non radicalizzare il confronto, ripartire da quella proposta, al fine di riformulare, sulla base delle diverse istanze dell'azienda e del territorio, un nuovo piano di sviluppo dell'aeroporto. L'obiettivo oggi più che mai deve essere quello di superare le contrapposizioni – sottolinea il segretario generale della CGIL di Treviso - bisogna, nel rispetto delle norme e delle leggi vigenti, individuare soluzioni condivise che tengano insieme le necessità di crescita economica della provincia e la sostenibilità ambientale e urbanistica dell'area. Solo così sarà possibile trasformare, a beneficio di tutti, un momento di criticità in una pianificazione strategica e responsabile dell'intero sistema aeroportuale di Treviso e, come promesso da Marchi, poter ampliare i livelli occupazionali che tale sistema offre alla nostra economia".

"In altri termini, creare l'occasione per ripensare il futuro dell'economia e del turismo locale e avviare una seria e responsabile, probabilmente anche coraggiosa, riqualificazione di quell'area della periferia di Treviso che finora ha sofferto l'indifferenza degli amministratori locali. Non è questo – precisa Giacomo Vendrame - il momento delle minacce, ma è quello dell'impegno. Al di là della composizione di questa o quella commissione, della storia personale di questo o quell'assessore, delle diverse posizioni politiche, serve un progetto che riveda l'intero quadrante per definire lo sviluppo, sostenibile, del Canova. Allo stesso tempo l'Amministrazione Comunale si faccia guida e promotore di questo percorso al fine di mettere in sicurezza l'aeroporto e tutto il territorio dov'è insediata l'aerostazione, con attenzione a chi ci abita. Inoltre, tale infrastruttura dovrà incidere positivamente, viste le caratteristiche di interscambio con altri sistemi viari, sia sulle diverse modalità di trasporto a carattere collettivo e individuale, sia sulle relazioni con il sistema turistico trevigiano per evitare che rimanga un mero scalo di servizio di Venezia, nonché sulle possibilità di attrarre nuovi investimenti privati, non solo di carattere turistico, nel nostro territorio".

"Per questa ragione – conclude Vendrame - invito i rappresentanti delle istituzioni, della politica, delle associazioni di categoria e dell'economia locale, affinché si adoperino direttamente e attivamente per ridurre quanto prima le negative conseguenze del perdurare di questa situazione di contraddittorio e di ritardo. Ulteriori lungaggini o addirittura la perdita di questa occasione non rappresenterebbe solo inerzia e incapacità di fare sistema ma anche un danno innegabile sotto più punti di vista. Nessuno escluso, anche chi, come SAVE, è portatore di interessi privati, ha il dovere di dare certezze ai cittadini, ai lavoratori e al mondo dell'impresa, su tempi e scelte".