Immagine di copertina

CONFERENZA STAMPA CGIL TREVISO TEMA SANITA

Comunicati Segreteria - 24/06/2013

Significativa la presenza dei tre segretari Cgil Giacomo Vendrame, Ivan Bernini della Funzione Pubblica e Paolino Barbiero dello SPI alla conferenza stampa svoltasi venerdì 21 giugno 2103 in tema Sanità.
Interessati ad avviare una profonda riflessione sui temi della salute che vanno oltre la discussione attorno a ospedali e posti letto, evidenziano che la riorganizzazione indicata nel Piano Socio Sanitario comporta delle fortissime responsabilità di governo da parte della Regione che non può più rinviare il potenziamento e la piena esigibilità delle attività nel territorio.

Sostenitori della centralità pubblica all'interno del Piano Socio Sanitario approvato ancora un anno fa, il Sindacato fa una valutazione delle nuove schede ospedaliere e territoriali , in particolare rispetto alla riduzione dei posti letto, che – a detta dei segretari – se non compensati subito da quella rete di strutture e servizi che dovrebbero integrarsi sul territorio rischierebbe di generare un buco di assistenza a danno dei cittadini. "È indispensabile ragionare nel complesso delle riorganizzazione per non paralizzarci per altri anni – ha detto Vendrame – ci vuole trasparenza, tempi certi e risorse adeguate ad affrontare questo processo coinvolgendo tutti i soggetti interessati".

"Dopo 16 anni di assenza di programmazione – continua Bernini – ora vogliamo capire come verranno messe in atto le scelte fatte al fine di confermare e valorizzare il modello sociosanitario veneto, che vive della integrazione tra pubblico, privato e terzo settore. La riduzione dei posti letto ospedalieri non rappresenta un problema qualora venissero concretamente potenziate ed allargate le attività di assistenza che parzialmente oggi si svolgono nel territorio. Se le schede confermano il ruolo degli ospedali trevigiani quali punto di riferimento per i servizi sanitari, senza sostanzialmente stravolgere l'esistente ma anzi specializzandoli in un ottica di rete, è indispensabile intensificare la rete degli ospedali di comunità, accelerare l'integrazione tra sociale e sanitario investendo sulle nostre Ipab quali centri di servizi pubblici alla persona diffusi sul territorio, reinvestire risorse e strumenti anche sugli ambiti che riguardano prevenzione, promozione e riabilitazione e non solo su assistenza e cura. Così facendo stimiamo che da un lato si avrebbe un recupero rispetto alla forte mobilità sanitaria in uscita di cittadini verso altre province, dall'altro si creerebbero quelle alternative all'ospedale in grado di fornire risposte appropriate ai bisogni di salute.

"Considerando che si opera dentro un quadro di diminuzione di risorse, di blocco delle assunzioni che stanno generando emergenza nel reclutamento di alcune professionalità, e degli adeguamenti retributivi – ha sottolineato Bernini - bisogna dare risposte incrementando e valorizzando un approccio multidisciplinare che non si esaurisca esclusivamente attorno alla centralità dei medici di medicina generale dai quali, oggi, dipende molto la fattibilità del piano.