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Almeno 1000 richiedenti asilo avranno parere negativo nella Marca

Comunicati Segreteria - 11/05/2016

Almeno 1000 richiedenti asilo avranno parere negativo nella Marca,
che faranno? Che faremo?

 

Finalmente qualcuno comincia a dire la cruda e scomoda verità: 9 richiedenti asilo su 10 non ottengono il permesso, devono uscire dai centri di accoglienza e vengono cacciati nella clandestinità, nello sfruttamento e lavoro nero, quando non divengono preda dei bassifondi della criminalità. Saranno 40.000 solo quest’anno in Italia.
Lo  dice la Fondazione Migrantes promossa dalla Cei.
Quando recentemente ho chiesto al Tavolo territoriale in Prefettura come affronteremo il problema di chi non ottiene una qualche forma di asilo o protezione sussidiaria, mi è stato risposto dal Prefetto dott.ssa Lega, che il problema non si poneva, che chi aveva il diniego veniva espulso e che “la legge da questo punto di vista è perfetta e questo non è un tavolo dove si fanno le leggi o si discutono”. E’ vero che quello è il tavolo che deve affrontare l’emergenza della accoglienza dei richiedenti asilo, e su questo la Prefettura sta lavorando egregiamente in un contesto difficile quando non ostile, ma non è vero che la legge è “perfetta” e che le nostre procedure funzionano.
Di vero c’è solo l’italica ipocrisia di chi finge di non vedere
Se i numeri dei dinieghi sono dell’entità denunciata dalla Cei e noi abbiamo dati simili anche dalle nostre rilevazioni locali, c’è da attendersi che anche il 90%, (che con i ricorsi al Tribunale ordinario potrebbe scendere anche all’80% ma non di più) dei 1.400 richiedenti asilo ospitati nella Marca, ovvero oltre 1000 persone, potrebbero ricevere il diniego, quindi essere allontanati dai centri di accoglienza ed “invitati” a lasciare il territorio italiano.
Questo spiega il perché dei muri che si stanno alzando in Europa: nessuno vuole affrontare il problema di quei migranti che non sono profughi strettamente intesi, perché non fuggono da luoghi di guerra o persecuzione come definito dal diritto internazionale, ma cercano un lavoro ed un futuro migliore.
La Cei  ha il coraggio di denunciare una situazione che sta uscendo dal controllo e propone sostanzialmente  una sanatoria, che sarebbe prevista anche dal Testo Unico, che però inevitabilmente rischia anche di moltiplicare i viaggi della speranza e della morte.
Serve il coraggio delle scelte a livello europeo.
Bisogna rendere effettivo ed efficace il sistema di accoglienza per i profughi, anche creando corridoi umanitari, ma bisogna affrontare assieme anche il problema dei migranti economici aprendo flussi di immigrazione regolare in Europa per disarmare i trafficanti di persone.
Nascondere il problema o rinviarlo non lo risolverà. Anzi.

 

Nicola Atalmi
Segreteria provinciale Cgil – dipartimento immigrazione.


Atalmi Nicola
Segreteria Provinciale CGIL TREVISO