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Impegnative di cura domiciliare, Barbiero alla Regione Veneto

Comunicati Spi - 10/04/2020

Sono circa 5mila i trevigiani che richiedono sostegno economico per l’assistenza a casa
Impegnative di cura domiciliare, Barbiero alla Regione:
“Prorogare le certificazioni ISEE al 2021 e portare a fine settembre la scadenza per la presentazione delle nuove domande”

 

Impegnative di cura domiciliare, sono circa 5mila in provincia di Treviso quelle erogate dall’ULSS 2 (in tutto il Veneto quasi 30mila) e vanno a coprire i costi sostenuti per l’assistenza domiciliare e gli interventi di sollievo per persone con fragilità. Le impegnative però, attraverso la certificazione ISEE, vanno richieste annualmente entro una scadenza, lo scorso 31 marzo per quelle pagate mensilmente dall’Azienda Sanitaria trevigiana a utenti ad alto bisogno assistenziale e per quelle pagate trimestralmente a chi è stato riconosciuto un medio bisogno assistenziale, mentre entro il 30 giugno per utenti con basso bisogno assistenziale (pagamento semestrale). “Ma la fase è delicata e non è proprio detto che i richiedenti, parliamo di migliaia di persone, siano riusciti ad elaborare la certificazione ISEE e presentare la domanda entro il primo termine. La proposta che come Sindacato avanziamo alla Regione del Veneto è di prorogare la validità degli ISEE al 2021 per tutti i titolari di impegnativa e spostare la scadenza a fine settembre per la presentazione delle nuove domande, permettendo così a queste famiglie di non rimanere escluse dal contributo economico e trovarsi in ulteriori difficoltà – chiede Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL TREVISO”.

“Non possiamo permetterci di lasciare nessuno indietro – afferma il vertice dei pensionati della CGIL trevigiana –, i destinatari delle Impegnative di cura ICD domiciliare sono tra i più fragili, coloro che hanno bisogno di assistenza a casa in risposta al bisogno individuale, ovvero della disabilità fisico-motoria e psichica-intellettiva. Per ottenere l’ICD serve presentare l’ISEE con soglia fino ai 16.700 euro o fino ai 60mila euro secondo la casistica sociosanitaria di riferimento. L’ULSS 2 per questo tipo di intervento di sostegno economico mette in bilancio circa 12milioni di euro. Risorse importanti e, a causa dell’emergenza Covid-19, oggi ancora di più”.

“Non abbiamo contezza di quante persone o famiglie siano riuscite a sviluppare le pratiche ISEE e presentare la domanda entro la scadenza del 31 marzo ma, visto il difficile momento che stiamo vivendo, è presumibile che, anche se il CAAF si è attrezzato per disporre il tutto telematicamente, non tutti abbiano avuto modo di attivarsi in questa modalità – puntualizza Paolino Barbiero –, in particolare proprio chi vive situazioni delicate come quelle che richiedono l’assistenza domiciliare”.

“Per questo chiediamo alla Regione del Veneto, e all’ULSS 2 di farsi portavoce, di raccogliere tale istanza – conclude Barbiero – per non lasciare indietro nessuno e tutelare la salute delle persone e i bisogni delle famiglie”.

 

Ufficio Stampa


Barbiero Paolino
Segretario Generale SPI CGIL TREVISO