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COMUNICATO STAMPA SPI

Comunicati Spi - 26/05/2014

Uno studio Spi Cgil rileva che nel 2012 sono stati pagati dai trevigiani quasi 20milioni di addizionale Irpef in più rispetto al 2007. La cifra già cresciuta nel 2013 è destinata ad ulteriori incrementi nel 2014.
Irpef comunale 2014, Barbiero: "Salasso da 70milioni di euro".
Il segretario generale: "Di questo passo stiamo registrando un trend pari a circa il 10% annuo di carico contributivo sui redditi. Chiediamo ai vecchi e nuovi amministratori di contenere quanto possibile l'imposizione e avviare un processo di omogeneizzazione del fisco locale".

Continua l'approfondimento sulla fiscalità locale condotto dal Centro Studi della Cgil per il Dipartimento Contrattazione Sociale dello Spi Cgil di Treviso. La lente d'ingrandimento è puntata soprattutto all'analisi dei bilanci dei Comuni della Marca. Dalla presa in carico dei dati il Centro Studi ha rilevato che, similmente all'imposta sugli immobili (Tasi e Imu), anche per quanto riguarda la pressione fiscale sui redditi (Addizionale Comunale Irpef) in cinque anni si è registrato un incremento del prelievo pari al 47,3%. Mediamente, infatti, i contribuenti trevigiani rispetto agli 82 euro del 2007 hanno pagato nel 2012 122 euro, per una differenza pari a 39 euro pro capite. Situazione che, stima il Dipartimento Contrattazione Sociale in questi mesi impegnato ad incontrare i Sindaci e gli amministratori locali, si è aggravata nel 2013, registrando un più 8,5% di media provinciale rispetto all'ultimo dato contabile (2012) e che drammaticamente è destinata a peggiorare nel 2014, raggiungendo anche il 10% di carico fiscale sulle famiglie trevigiane.

IL DATO STORICO - Nel lasso di tempo preso in esame (2007-2012) sono 17 i Comuni della Marca che hanno maggiorato di oltre il 100% il gettito proveniente dall'addizionale Irpef comunale. Superano addirittura il 200% di incremento i Comuni di Caerano di San Marco (+203,53%), Colle Umberto (+252,15%), per arrivare fino a Mareno di Piave (+436,66%). Rispetto a un impercettibile incremento di contribuenti (+0,39% sui 494.964 del 2007) in media l'imposizione fiscale comunale sul reddito è passata dopo cinque anni da 82 a 122 euro annui pro capite. 19.633.863 sono gli euro in più entrati nelle casse comunali (41.008.064 euro nel 2007 e 60.641.927 euro nel 2012).

LA STIMA – Di questo passo, secondo il Dipartimento Contrattazione Sociale dello Spi trevigiano, alla luce del confronto in corso con le Amministrazioni locali rispetto ai bilanci consuntivi 2013 e preventivi 2014, i residenti nel territorio provinciale avranno pagato circa 65.800.000 euro per lo scorso anno. Una cifra questa destinata drammaticamente a crescere fino a raggiungere per il 2014 la soglia complessiva di circa 70milioni di euro, il 70,7% di incremento rispetto al 2007 e pari ad un aggravio del 15,4% rispetto al 2012. Percentuale che rappresenta una spesa annua media pari a circa 150 euro pro capite.

L'EVASIONE IRPEF - In questi anni, inoltre, è cresciuto il margine di insolvenza da parte dei sostituti di imposta. Ovvero le ditte e realtà economiche che a causa dell'inasprirsi della crisi hanno chiuso i battenti lasciando passività tra le quali i debiti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, come i Comuni, che faticano a rientrare di queste partite finanziarie.
L'appello del Sindacato è rivolto ai Sindaci in carica e a coloro che saranno i nuovi eletti: "E' necessario ricercare insieme soluzioni organizzative che contengano le spese di gestione, evitando di pesare ulteriormente, e soprattutto alla luce dell'aggravio dovuto alla Tasi, sui bilanci delle famiglie trevigiane – conclude Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso -. Per questa ragione è massima l'attenzione che poniamo ai bilanci comunali, al fine di comprendere i margini entro i quali poter contenere il peso del fisco locale e andare verso l'omogeneizzazione e progressività dell'imposizione sull'intero territorio provinciale. Con gli amministratori locali – aggiunge Barbiero – stiamo, infatti, tracciando un percorso di dialogo e di consulenza che prenda in esame anche l'aspetto delle esenzioni e agevolazioni, a tutela della fascia più debole della nostra società".