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NOTA STAMPA SPISUNIA

Comunicati Spi - 20/06/2014

Appello della Cgil all'Amministrazione di Castelfranco: è una fascia di cittadini da tutelare, il Comune si faccia carico di una parte dei debiti.
Arretrati, gli inquilini AEEP danno mandato al Sindacato.
SPI e SUNIA di Treviso scrivono all'Ente e al Comune per sospendere le procedure di recupero fin quando non si trovi una soluzione condivisa.
Barbiero- Gava: "Non si pretendano più di cinque anni".

Errori di calcolo degli affitti che risalgono fino al 2002 hanno generato arretrati anche per 8mila euro a inquilino. Questa è la situazione emersa per 303 residenti nelle case AEEP di Castelfranco Veneto e che ha interessato lo SPI e il SUNIA CGIL di Treviso nel tutelare i diritti degli affittuari.

"Dopo un primo incontro con la direzione AEEP, l'azienda di edilizia e popolare di Castelfranco, che ad oggi si è dimostrata disponibile, almeno a parole, nel trovare la migliore soluzione possibile, ieri il Sindacato Pensionati e il SUNIA hanno condotto un'assemblea alla quale erano presenti oltre 200 inquilini".
Hanno riferito Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL, e Alessandra Gava, segretaria generale SUNIA CGIL, impegnati sulla vicenda. "Gli affittuari coinvolti nelle procedure di recupero avviate da AEEP hanno dato pieno mandato alla CGIL per avviare un dialogo con l'azienda e con il Comune di Castelfranco al fine di trovare una soluzione equa e risolvere la difficile, per alcuni drammatica, questione generata da un errore di elaborazione nel calcolo del canone mensile".

"Il massimo che l'AEEP può pretendere nei confronti degli affittuari che in undici anni hanno alloggiato nelle residenze popolari – hanno detto Barbiero e Gava – deve essere circoscritto agli ultimi cinque anni, come normale prescrizione dei termini. Chiederemo l'intervento del Comune di Castelfranco perché sostenga gli inquilini nel ripiano del debito, con un contributo pari ad almeno la metà degli importi.
Debito – sottolineano i segretari generali SPI e SUNIA – non contratto per morosità ma un errore di AEEP. Vogliamo poi verificare se sussista una copertura assicurativa in capo all'Ente che attenui la perdita".

"I costi burocratici, le pratiche di recupero, tenuto presente che diversi inquilini sono deceduti e ci si rivarrebbe nei confronti degli eredi, e le azioni legali che potrebbero sorgere a carico di AEEP – evidenziano i rappresentanti sindacali – produrrebbero un danno forse maggiore rispetto al debito accumulato. Dobbiamo cercare una soluzione condivisa che contempli tutti questi aspetti. Per questo, rappresentando gli inquilini, invieremo subito all'Ente e al Comune una lettera perché vengano sospesi i termini fin quando non si trovi la quadra".

"Questi inquilini – ricordano Gava e Barbiero – sono per la maggior parte anziani pensionati e persone con problemi fisici, titolari di redditi bassi che si aggirano intorno ai 10mila euro l'anno. Dobbiamo fare di tutto, e questo è l'appello che lanciamo anche all'Amministrazione comunale, perché quello che ora è un incubo per questi cittadini, già da proteggere a causa di altri fattori, si risolva positivamente e senza drammi".