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COMUNICATO STAMPA SPI

Comunicati Spi - 02/09/2014

La fotografia scattata dal Sindacato Pensionati della Cgil prende in esame le aliquote comunali e le esenzioni.
Addizionale Irpef, Barbiero: "Si vada verso l'omogeneità".

Paolino Barbiero: "Scelte diversificate che aumentano la disuguaglianza sociale all'interno del territorio.
Anche sul piano della fiscalità locale vogliamo lavorare insieme ai Sindaci perché si vada verso l'identificazione di un equilibrio tra spesa e gettito che allinei le aliquote".

Da uno studio condotto dal Dipartimento Contrattazione Sociale dello SPI CGIL di Treviso emerge la disomogeneità e diversificazione delle scelte adottate dalla Amministrazioni della Marca relativamente all'applicazione dell'addizionale Irpef comunale.

LO STUDIO - Per il 2014, le rilevazione, aggiornata al 30 giugno scorso, fotografa una situazione composita, che vede tra i 29 dei 95 Comuni trevigiani che hanno già deliberato 11 adottare un'aliquota differenziata con caratteristiche di progressività, di questi 4 fanno riferimento ad esenzioni determinate da ragioni di carattere reddituale o sociale. Le altre 18 Amministrazioni comunali hanno, invece, optato per l'aliquota unica: cinque di questi applicheranno per l'anno in corso lo 0,8% (Mareno di Piave, Orsago, Pederobba, Sarmede, Segusino), tre lo 0,7% (Follina, Gorgo al Monticano, Motta di Livenza), due lo 0,6% (Cimadolmo e Villorba), tre lo 0,5% (Mansue', Moriago della Battaglia, Paderno del Grappa), due lo 0,4% (Altivole e Farra di Soligo) e due lo 0,45% (Trevignano e Volpago del Montello), solo Vidor lo 0,2%, senza esenzioni. Sono la maggior parte, ben 21, quei Comuni che non applicano nessun tipo di esenzione.
Per i 66 Comuni che devono ancora decidere l'aliquota per il 2014 lo studio ha preso in considerazione le aliquote applicate lo scorso anno. Da questa rilevazione emerge che 14 Comuni hanno adottato aliquote differenziate (solo 5 con detrazioni), 15 l'aliquota unica dello 0,8%, uno l'aliquota dello 0,75%, 4 dello 0,7%, 8 dello 0,6% , 12 lo 0,5%, 5 lo 0,4%, 3 lo 0,3%, uno lo 0,25%, 2 lo 0,2% e solo Fregona non ha applicato l'addizionale comunale Irpef. Quasi due terzi, 43 Comuni, non hanno adottato per il 2013 nessuna tipologia di detrazioni o esenzioni.

"L'elaborato dal Dipartimento Contrattazione Sociale – spiega Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso – ci consegna un quadro complesso e differenziato rispetto alle scelte in materia di fiscalità locale condotte dai nostri amministratori.
Si evidenzia una disparità di carico contributivo per i cittadini trevigiani e la mancanza di una politica comune anche in materia di sostegno al reddito.
Anche alla luce di questi dati stiamo, in seno alla contrattazione sociale condotta dalle Organizzazioni Sindacali e dai Sindacati dei Pensionati sul territorio provinciale, dialogando con Sindaci e amministratori perché si vada verso l'uniformità dell'imposizione e che questo si traduca per le tasche dei trevigiani in una maggiore equità e semplificazione burocratica.
– ha continuato Barbiero - come i piccoli comuni uniscono e aggregano le funzioni per eliminare gli sprechi e sviluppare economie di scala, e così facendo dovrebbero riuscire a contenere l'imposizione fiscale a carico dei cittadini, bisognerà allo stesso modo identificare un bacino comune anche per quanto concerne la fiscalità locale, arrivando ad un equilibrio tra spesa e gettito".