Immagine di copertina Sedi e orari

COMUNICATO STAMPA SPI

Comunicati Spi - 11/09/2014

L'analisi del Centro Studi del Dipartimento Contrattazione Sociale SPI CGIL Treviso sui 92 Comuni che hanno deliberato la Tasi 2014: rispetto alla vecchia IMU 2012 saranno i titolari delle rendite catastali più basse a pagare di più.
Tasi, Paolino Barbiero: "Trevigiani tartassati e maltrattati".
Il Segretario generale
: "La Tasi, non ancorando le detrazioni al reddito, è la tassa dell'ingiustizia sociale. Le Amministrazioni facciano scelte lineari per il 2015. Sul fronte della fiscalità locale si crei sul territorio un sistema il più omogeneo possibile che rispetti i principi di equità".

L'aliquota media applicata sulla casa di abitazione dai 92 Comuni della Marca che hanno deliberato relativamente alla Tasi è l'1,8‰.
Questo è il dato che emerge dall'analisi di tutte le delibere consiliari portata avanti in questi mesi dal Dipartimento Contrattazione Sociale dello SPI CGIL di Treviso e conclusa col termine che la norma ha disposto per i Comuni. La rilevazione sull'imposizione fiscale locale conta 92 dei 95 Comuni della provincia di Treviso, quelli che fino a ieri hanno deliberato. Di questi solo due amministrazioni comunali, quella di Mansuè e di Motta di Livenza, hanno optato per la non applicazione della Tasi prima casa, 21 hanno deciso di applicare l'1‰, solo quella di Fonte l'1,1‰, quella di Cappella Maggiore e Refrontolo per l'1,4‰, 19 l'1,5‰, il capoluogo e Silea per l'1,6‰, 5 amministrazioni per l'1,8‰, Conegliano per l'1,9‰, 10 il 2‰, Ponzano e Trevignano per il 2,2‰, ben 22 il 2,5‰. Oltre il due e mezzo Castelfranco con il 2,8‰, Vedelago con il 2,85‰ e Carbonera, Montebelluna e Susegana al 3,3‰. Caerano di San Marco, Vittorio Veneto e Zenson di Piave non hanno deliberato e non hanno pubblicato la delibera delle aliquote nel sito del ministero, per cui, secondo la norma, dovranno applicare la tassa in unica soluzione a dicembre con aliquota base dell'1‰.

Alle diverse aliquote Tasi corrispondono innumerevoli e svariate forme di detrazioni per ciascun Comune. Solo l'Amministrazione di Castelfranco Veneto ha configurato detrazioni in base al reddito stabilendo come soglia i 15mila euro anni lordi.
Sulla base dei dati raccolti dal Dipartimento il Centro Studi della CGIL di Treviso ha elaborato, a partire da diverse rendite catastali, delle simulazioni che raffrontano la Tasi all'IMU 2012, ovvero l'ultimo anno di applicazione sulla prima casa. Tali simulazioni rilevano che complessivamente i trevigiani andranno a pagare meno la Tasi rispetto all'IMU ma che paradossalmente saranno i contribuenti con una rendita catastale più bassa a pagare importi superiori, anche 133 euro in più, per una rendita pari a 400 euro, come nel caso di Castello di Godego.
Se sopra alla fascia di rendita catastale di 800 euro sono solo 4 i Comuni (Carbonera, Castelfranco, Castello di Godego e Cordignano) per i quali i titolari di prima casa pagheranno importi superiori all'IMU, e comunque inferiori ai 40 euro, per la fascia di rendita catastale di 700 euro sono 10 i Comuni dove si pagherà di più, sulla fascia di 600 euro di rendita sono 14, sulla fascia di rendita di 500 sono 28 e su quella più bassa di rendita di 400 euro sono ben 55.

"La Tasi per i trevigiani, tartassati e maltrattati, è diventata la tassa dell'ingiustizia sociale e costituisce l'ennesima forma di fiscalità impazzita – ha tuonato Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso -. Il non aver preso in considerazione il reddito del nucleo familiare, sia da lavoro che da patrimonio, per la definizione delle detrazioni da parte delle Amministrazioni trevigiane è una grave mancanza di equità che pesa drammaticamente sulla fascia più debole della società, ovvero chi ha immobili di poco valore e che oggi si vedono costretti a pagare addirittura più di quanto corrispondevano per l'IMU nel 2012. E non si capisce il motivo visto che la Tasi è un'imposta che il contribuente versa per i servizi indivisibili.
Forse che i più poveri hanno un maggior ritorno in termine di servizi?, chiede provocatoriamente Paolino Barbiero.
È necessario rivedere le aliquote per il 2015, abbattendo questa giungla fiscale e, nell'ottica di quella che dovrebbe essere una tassa federalista, andare verso l'omogeneità territoriale dell'imposizione fiscale e verso l'equità sociale e contributiva".