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La Marca tra gli ultimi in Veneto per l’emersione fiscale da segnalazioni

Comunicati Spi - 10/10/2016

COMUNICATO STAMPA

 

La Marca tra gli ultimi in Veneto per l’emersione fiscale da segnalazioni
SPI CGIL: “Contro l’evasione i Comuni devono fare di più”
Il segretario generale, Paolino Barbiero: “Dalla lotta all’evasione si trovino le risorse da destinare al sociale. C’è un tesoretto da scovare, gli Amministratori si attivino”

 

Nell’elenco dei Comuni delle province venete spicca il dato deludente di quelli trevigiani, fermo appena al 3,1% sul totale dell’emersione derivata da segnalazioni. Nella lotta all’evasione la Marca è fanalino di coda, confermando una tendenza già evidenziata negli anni precedenti e che ha visto scendere di 42.976 euro dal 2013 al 2015 le somme recuperate. Dal quadro d’insieme rappresentato dal Centro Studi dello SPI CGIL di Treviso emerge, dunque, un generale abbassamento della guardia da parte delle Amministrazioni comunali, per la maggior parte già restie a sottoscrivere gli accordi con l’Agenzia delle Entrate.

Ancora peggio che negli anni precedenti (2013 -2014) si sono rivelati i dati del 2015 pubblicati dal Ministero dell’Interno relativi alla lotta all’evasione fiscale e contributiva da parte dei Comuni veneti. Solo 93 Amministrazioni comunali (il 16% del totale) si sono attivate per l’azione di recupero. A livello regionale dalla lotta all’evasione fiscale i Comuni hanno complessivamente ottenuto risorse pari a 588.473 euro nel 2013, 1.126.352 euro nel 2014 e 1.034.757 euro nel 2015, con 91.595 euro in meno rispetto all’anno precedente.

Andando a vedere quanto incidono le realtà provinciali sul totale delle risorse recuperate, il ruolo marginale della Marca è indubbio, con importi pari a 74.619 euro nel 2013, 45.590 euro nel 2014 e 31.643 euro nel 2015, superiori solamente a quelli realizzati dai Comuni bellunesi e rodigini. Ma paradossalmente, nel triennio considerato, mentre il recupero delle risorse è diminuito progressivamente per quantità, è cresciuto il numero dei Comuni trevigiani che hanno sottoscritto i cosiddetti Patti antievasione con l’Agenzia delle Entrate e si sono attivati nelle segnalazioni, passati dagli 8 del 2013 ai 13 del 2015. Considerando l’aumentare medio dell’imponibile Irpef relativo ai contribuenti di questi Comuni, il trend potrebbe essere legato a un effetto deterrenza derivante dalla stessa sottoscrizione dei Patti, ma resta comunque carente l’adesione delle Amministrazioni trevigiane alla lotta all’evasione, visto che solo il 13% sul totale (con 2.434 euro mediamente recuperati per Comune nel 2015) si sono attivate nelle segnalazioni contro il 30% di quelle beriche (con 6.042 euro mediamente recuperati per Comune nel 2015) e il 18% di quelle scaligere (con 24.269 euro mediamente recuperati per Comune nel 2015). Queste ultime, oltretutto, rivestono il ruolo del leone con un’incidenza del 42% sul totale delle risorse recuperate a livello regionale. Nel raffronto con le altre realtà venete, infatti, i Comuni veronesi con 126.789, 343.376 e 436.852 euro – rispettivamente nel 2013, 2014 e 2015 - e i Comuni vicentini con 76.905 euro nel 2013, 162.646 nel 2014 e 217.500 nel 2015, registrano un trend positivo, mentre quelli veneziani, dopo una partenza modesta nel 2013 (26.730 euro), nel 2014 hanno recuperato 292.169 euro, ricadendo a 158.276 euro nel 2015.

Ritornando alla Marca, nel triennio, tra i Comuni aderenti ai Patti hanno attivato segnalazioni quelli di Breda di Piave, Carbonera, Cison di Valmarino, Conegliano, Monastier, Montebelluna, Oderzo, Paese, Ponzano Veneto, Preganziol, Sernaglia della Battaglia, Susegana e Villorba, mentre il capoluogo, come altri Comuni sottoscrittori, non ha ancora avviato le procedure per farle.

“La normativa nazionale prevede che ai Comuni che collaborano alla lotta all’evasione sia devoluta l’intera somma recuperata che, in alcuni casi, si può rivelare una importante risorsa per le esauste casse comunali e fonte di sostentamento per le partite destinate al sociale - spiega Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso -. Ciò nonostante la maggior parte delle nostre Amministrazioni comunali manifesta un disinteresse per queste azioni di legalità. Non solo i Comuni trevigiani sottoscrittori dei Patti antievasione sono pochi, ma gli stessi aderenti negli anni hanno agito poco, determinando un generale abbassamento della guardia. Sebbene il Sindacato in seno alla contrattazione sociale cerchi di incentivare Sindaci e Amministratori, il risultato è sconfortante. L’impegno è insufficiente - tuona Paolino Barbiero - chi governa, e non vuole fare il gabelliere dello Stato, deve attivarsi per promuovere la legalità sul territorio e per trovare somme da destinare ai propri cittadini in difficoltà e ai servizi. Sotto il tappeto - chiosa Barbiero - c’è un tesoretto da scovare”.

 

Treviso, 8 ottobre 2016

Ufficio Stampa

 

 


Barbiero Paolino
Segretario Generale SPI CGIL TREVISO