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COMUNICATO STAMPA SPI

Comunicati Spi - 29/05/2014

Allarme SPI: oltre 4mila trevigiani fuori dalle liste, potrebbero perdere il diritto all'esenzione al ticket solo per non aver presentato la dichiarazione dei redditi, anche se non dovuta.
Solo pochi giorni per autocertificarsi
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Ticket, Barbiero: "Burocrazia nemica, esenzione a rischio".
Il Segretario SPI CGIL di Treviso: "Operazione strumentale, inammissibile cancellare d'ufficio un diritto concesso permanentemente quanto pretendere che nel giro di pochi giorni la platea degli interessati, la maggior parte anziani, proceda all'autocertificazione".

"In seguito all'incrocio dei dati tra l'Agenzia delle Entrate e le liste di coloro che in provincia di Treviso hanno diritto all'esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, ovvero al pagamento dei ticket per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, stimiamo che ad oltre 4mila i trevigiani, dei 16mila interessati in tutto il Veneto, le tre ULSS della provincia revocheranno il certificato di esenzione per condizione economica".
Lo ha detto Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso, che esprimendo forte preoccupazione nei confronti di queste persone, per la maggior parte anziani, parla di "operazione strumentale allo scopo di contenere la spesa a scapito dei diritti e delle persone più deboli".

"Tra questi 4mila ai quali le ULSS stanno già inviando le prime lettere di revoca – spiega il segretario generale SPI CGIL – è indubbio che si nascondano i furbetti da stanare, ma la stralarga maggioranza sono ultrasessantacinquenni il cui reddito lordo del nucleo familiare non superi i 36.151,98 euro annui. Stiamo riscontrando diversi casi per i quali la perdita del diritto, dato in maniera permanente, sia meramente motivata dal fatto che l'esentato non ha presentato la dichiarazione dei redditi, dunque non sia stato accertata la ragione economica alla base dell'esenzione. Molto spesso accade che la mancata presentazione sia proprio dovuta al fatto che nella fattispecie il pensionato è titolare unicamente del reddito da pensione. Tale fatto è un'anomalia e si configura come un'operazione strumentale allo scopo di contenere la spesa sanitaria – continua Barbiero – soprattutto alla luce del fatto che le lettere delle ULSS stanno arrivando solamente in questi giorni e per ripristinare il diritto sospeso dal 1°giugno i soggetti interessati avrebbero solo un paio di giorni per richiedere un nuovo certificato, comunque non più permanente ma valido solo fino al 31 marzo 2015".

"Si configura così l'ennesimo caso di burocrazia nemica – tuona Barbiero – cancellare un diritto d'ufficio non è sicuramente il modo giusto per portare avanti una seria battaglia contro gli evasori e i furbetti.
Il diritto all'esenzione sanitaria per gli anziani, per i disoccupati, invece, va garantito e tutelato, non è tollerabile che per pochi debbano pagare tutti".
"Come Sindacato Pensionati – ha aggiunto Barbiero – verificheremo ogni singolo caso del quale entreremo a conoscenza. Per questo invitiamo tutti coloro che ritengono di dover mantenere e preservare il diritto all'esenzione di inviare alla propria ULSS l'autocertificazione dei redditi, così come indicato nella lettera stessa.
Chiediamo, inoltre – ha concluso Barbiero - che i soggetti deputati a controllare non utilizzino tali stratagemmi che pesano e s'abbattono sulla fascia debole della nostra società ma piuttosto trovino il modo di condurre verifiche puntuali allo scopo di scovare i furbetti della sanità".